La materia di studio, come si dice, sarebbe infinita. E certamente di vastità s’intende se parliamo di mitologia e di studio dei miti nei loro rapporti con le caratteristiche culturali di un’epoca e di una civiltà. Ma, seppur con la premessa che «occorre mettere dei paletti e scegliere un percorso per non perdersi», Andreas Barella di Mendrisio, dottore in filosofia e studi in psicologia, è pronto a offrire (letteralmente, dal momento che l’ingresso è gratuito e aperto a tutti gli interessati) un nuovo e avvincente ciclo di incontri a LaFilanda, intitolato Le scelte di Paride. Tre percorsi mitologici negli archetipi femminili il 3, il 10 e il 24 ottobre, dalle 18.30 alle 20.
Partiamo dal titolo. «L’episodio è famosissimo, è quello che dà origine alla guerra di Troia. Zeus organizza il banchetto di nozze dei genitori di quello che sarà poi Achille: Peleo, re di Ftia in Tessaglia, e Teti, un mortale il primo e una ninfa marina la seconda. La dea Eris (la Discordia) non essendo stata invitata al banchetto scaglia sulla tavola imbandita un pomo d’oro con la scritta “Alla più bella”. Di qui la contesa tra le tre dee Era, Atena e Afrodite. Per dipanare la controversia Zeus le manda sul monte Ida a rimettersi al giudizio del più aitante degli uomini, Paride, figlio di Priamo, re di Troia, che abbandonato alla nascita per un’infausta profezia era stato allevato dai pastori. Ebbene, Paride sceglie Afrodite che gli aveva promesso l’amore della donna più bella della terra: Elena, che tuttavia è moglie del re di Sparta Menelao. Così Paride rapisce Elena e la porta con sé in patria, provocando in estrema sintesi la guerra greca contro Troia che durerà 10 anni».
Come si articolerà il ciclo di incontri? «L’aspetto interessante è che Paride compie una scelta, il suo destino. Queste tre dee, Atena, Afrodite ed Era raccontano tre possibili strade che si possono intraprendere nella propria vita nel rapporto maschile-femminile. E Paride ne sceglie una, quella della seduzione, dell’amore. A livello letterario e mitologico questo episodio dà vita ai due grandi testi omerici: l’Iliade – storia della guerra di Troia e della prevaricazione maschile sulle donne e che vedrà la morte di Paride; e l’Odissea – dove nel viaggio di Ulisse riaffiorano le tre dee attraverso personaggi straordinari: Calipso, Circe la maga che trasforma l’equipaggio di Ulisse in porci, e Nausicaa. Le serate saranno strutturate con la consegna ai partecipanti di letture di testi tratti dall’Odissea, ma non solo, e con analisi, narrazioni libere e adatte a tutti. Non potremo che analizzare le tre dee in rapporto a noi esseri umani. Tre divinità molto diverse, tre ricchi universi femminili, con origini, miti e significati simbolico-psicologici affascinanti e sfaccettati».
Parlare di miti significa anche parlare di archetipi. «Assolutamente. L’archetipo è una figura che ha un significato per tutti, ma mai davvero definibile, che non si riesce a cogliere interamente. In novembre, collegato a queste conferenze, sempre a LaFilanda proporrò un corso per adulti in cui con i partecipanti metteremo in scena alcune parti del mito. Cercheremo di esplorare gli archetipi con un lavoro pratico, di capire cosa hanno da offrirci e poi… li lasciamo tornare sull’Olimpo degli dei. I miti greci rappresentano da sempre un patrimonio degli esseri umani. I sogni sono piccole mitologie personali, la mitologia è invece il sogno cosmico di una società, di una cultura».