Il Winterthur saluta il Riva IV con un punto non del tutto meritato: i ragazzi di Andrea Manzo hanno sciupato una vittoria che avevano ormai in mano.
La rete di Sliskovic all’89’ non è che abbia cambiato la sostanza di una partita che ha visto la squadra ospite tenere alto il pressing per quasi tutto il secondo tempo. Gli zurighesi erano alla ricerca del pareggio dopo essere stati sotto per ben 77 minuti. Significa che gli uomini di casa sono stati a lungo padroni della situazione, per nulla intimoriti dallo spessore dell’avversario, terza forza di Challenge League. Nel finale non si è per niente verificato un assalto alla porta di Mossi. Si è piuttosto vista una squadra farsi sotto con una certa “cattiveria” (due cartellini gialli in 4 minuti tra l’83’ e l’87’) nel disperato tentativo di trovare lo spiraglio giusto. Spiraglio scovato all’ultimo minuto grazie agli azzeccati cambi dell’allenatore Loose, che nell’ultima mezz’ora ha schierato tre forze fresche, compreso l’autore dell’1-1, permettendo ai suoi di chiudere in crescendo contro una squadra che, nonostante l’entrata in campo di Belometti e Milinceanu al 70’, dimostrava di essere provata dalla stanchezza.
La partita, comunque la si prenda, l’ha fatta il Chiasso. La squadra non è mai stata in difficoltà, ha fatto quello che doveva fare senza alcun problema: nella zona nevralgica del campo ci è parsa addirittura superiore. Brivio, miglior uomo in campo, ha funto da spina nel fianco a ripetizione. I “leoni”, che in dicembre si erano imposti 3-1 al Riva IV (anche allora erano stati i rossoblù a passare per primi in vantaggio), non sono piaciuti per l’atteggiamento di qualche loro giocatore: vedi i soliti Radice e Callà, sempre pronti a sbracciare, buttarsi e a reclamare con l’arbitro (Fändrich, modesta la sua direzione). L’ex Eris Abedini, sostituito chissà perché da un Doumbia invisibile a mezz’ora dal termine, ha dal canto suo confermato le sue qualità: pratico e tecnico al tempo stesso.
La partita
Si inizia a ritmi alti tra l’entusiasmo di 480 spettatori. L’orologio purtroppo funziona ancora a… luci spente: si intravede solo un tabellone scuro. Domenica contro il Kriens, ci assicurano, entrerà finalmente in servizio quello nuovo. Al 12’ un erroraccio difensivo dei “leoni” (retropassaggio al portiere) mette in condizione Rodrigo Pollero di battere Spiegel. Sempre Pollero al 26’ per una questione di centimetri non raddoppia. Al 43’ il portiere zurighese si fa trovare fuori area, ma Milosavljevic da metà campo non indovina lo specchio della porta. Nella ripresa, al 26’ e al 30’, Josipovic (entrato al posto di Malinovski) cerca la conclusione a effetto invece del gol sicuro. Poco dopo una staffilata di Seferi spolvera la traversa. Intanto Mossi effettua un paio di interventi impeccabili. Dopo che Josipovic fa gridare al gol (41’) calciando a fil di palo, il Winterthur pareggia goffamente in contropiede. Una palla rinviata dai 16 metri da Perico finisce sfortunatamente sui piedi di Seferi che allarga sulla destra per Calà il cui cross spiazza la difesa chiassese al punto che ben tre giocatori, tra i quali Sliskovic, vengono a trovarsi soli davanti a Mossi: 1-1, una rete che ha dell’incredibile. Insistiamo sul fatto che sono stati buttati via 2 punti, per di più nel giorno in cui il Rapperswil ha vinto con lo Sciaffusa ed è ora distanziato di una sola lunghezza.
Brivio super, Pollero fondamentale
Brivio fa valere la sua grande esperienza: grande lavoro dietro e sulla fascia che domina “en souplesse” fino a procurare allarme alla pasticciona difesa avversaria (5.5); sul conto di Anthony Mossi almeno due-tre parate decisive (5); Rodrigo Pollero è il più lucido davanti e infatti è l’unico a trovare la via della rete (5); Andrea Padula si applica, peccato che nella distribuzione di palloni non è sufficientemente misurato (4.5). Normale la prestazione di Gabriele Perico, anche se meno brillante del solito, così pure quella di Bruno Martignoni, Nikola Milosavljevic ed Elia Alessandrini, impreciso nella fase iniziale ma che poi si rinfranca (4); serata così così (3.5) per Sofian Balhoul, Stefano Guidotti, Sebastian Malinowski e Zoran Josipovic; minutaggio irrivelante (20’) per valutare Simone Belometti, comunque sempre in dose di adrenalina, e Nicolae Milinceanu che non è riuscito a incidere. Da tenere conto che Charlier non è stato impiegato mentre Giorno, Lurati e Manicone sono stati annunciati in infermeria.