
• Ci sono voluti 20 anni per rinaturare l’area della Valle della Motta e compiere dei lavori di valorizzazione come il recupero del Mulino del Daniello a Coldrerio. Oggi si può dire che l’attuale area protetta si è lasciata alle spalle quel passato burrascoso di discarica di rifiuti freschi (la tappa 0 e la tappa 1 negli anni Novanta!) e si presenta come uno spazio privilegiato per scoprire e vivere la natura e la biodiversità. È dunque giunto il momento della svolta lanciando una campagna promozionale di eventi e riflettendo sull’ipotesi di passare ad una gestione non più retta solo su basi volontarie. Come sarà il futuro del Parco della Valle della Motta? Ne parliamo con Marco Tela, che da un trentennio è presidente della Fondazione Luigi e Teresa Galli che gestisce il Parco Valle della Motta.
Avete dichiarato che la gestione della realtà del Parco su base unicamente volontaria è giunta al limite. Cosa si intende?
Bisogna considerare che la Fondazione Galli nacque nel ‘91. La proprietaria Famiglia Galli aveva donato il Mulino e i terreni circostanti al Comune di Coldrerio perché costituisse una fondazione a titolo volontario. Da oltre 20 anni poi, la Fondazione ha dato vita al Parco grazie al PUC Valle della Motta (Piano di utilizzazione cantonale). Vennero cioè compensate le parti di bosco che erano state dissodate nell’ambito della discarica. Il Cantone allestì un PUC indicando gli interventi precisi per rinaturare l’area. Per attuare il Piano occorreva un ente esecutore e venne individuata come ideale la nostra Fondazione che a quel momento era composta da 3 membri (presidente, segretario e un erede della Famiglia Galli). Il Cantone allora ci chiese di modificare la Fondazione portandola a 7 membri ossia 2 rappresentanti del Comune di Coldrerio, altri 2 per Novazzano, 1 rappresentante dell’ACR (Azienda Cantonale Rifiuti), 1 del Cantone e 1 della famiglia donatrice Galli. Con questa squadra abbiamo portato a termine tutti gli interventi indicati, grazie anche a crediti ricevuti a livello federale, cantonale ed aiuti da parte dell’ACR. Al di là della copertura degli investimenti, l’area è stata gestita su base volontaria. Ora terminano il loro impegno Pierantonio Bianchi (segretario dalla nascita della fondazione) e Pierre Rezzonico, membro del Consiglio di fondazione da 20 anni. Occorre sostituirli. Bianchi verrà sostituito da Ivan Camponovo, già mugnaio al Mulino e presidente della Commissione scientifica del Parco. Al posto di Rezzonico, sarà chiamato qualcuno che rappresenti il Comune di Novazzano e possa svolgere la funzione di segretario.
Avete fatto una riflessione…
Tocchiamo con mano i limiti del volontariato. Stiamo aprendo una collaborazione con il Parco Gole della Breggia. I loro punti di riferimento (direttore e segretario) sono compensati dal Cantone. Per ora invece il nostro impegno è tutto spontaneo. Ipotizziamo che in futuro si possa creare un 20% professionale per la direzione e un 40% per la segreteria ma nel PUC questa scelta non è prevista. Occorrerà quindi riscrivere un nuovo PUC che indichi anche cosa si vuole mantenere e mandare avanti nel Parco Valle della Motta.
E i cittadini danno una mano?
A suo tempo era nato un gruppo legato al viale delle bocce. Viale che era stato realizzato con la Scuola tecnica della regione e i suoi apprendisti durante i corsi in esterna. Grazie anche al loro docente Efrem Guidali, è stato creato il viale che ospita ogni anno – per una settimana a fine agosto – un torneo amatoriale molto frequentato. Prendendo spunto da quest’iniziativa si è creato il Gruppo amici del Mulino del Daniello.
Veniamo alla cava d’argilla che tanto piace alle famiglie.
Sì, l’estrazione di argilla è una delle attività compiute nel passato in quest’area e la cava era in disuso. Ci è stata ceduta a un prezzo simbolico dall’ingegner Carlo Wullschleger quando venne smessa la produzione di laterizi. L’abbiamo ritirata e adibita con dei pannelli dove viene spiegato come avveniva l’estrazione dell’argilla e con una bacheca dove scolaresche e famiglie possono lasciare le loro piccole creazioni realizzate con l’argilla che viene a crollare dal fronte. Si tratta di oggetti non cotti ma seccati. Si trova nella zona sud del Parco. Teniamo pulita la cava ma non sono previsti dei lavori.
In un comparto della Valle della Motta è attivo ancora un certo tipo di discarica.
Da quando nel Sopraceneri è stato costruito il termovalorizzatore, in Valle della Motta è rimasta solo una discarica per rifiuti speciali tipo terre contaminate. Questi materiali vengono depositati qui perché l’invaso è impermeabile e l’acqua viene raccolta e depurata.
Cosa pensa della licenza edilizia rilasciata dal Comune di Coldrerio per il progetto di centrale termica in Valle della Motta?
Il progetto è previsto nel sedime in cui è ubicata anche la discarica di cui parlavamo prima e l’impianto non ci toccherà. Del resto poter utilizzare la legna autoctona non si scontra con i nostri obiettivi di valorizzazione della natura.
Il suo impegno continuerà?
Sì certo. Sento ancora la passione per la realtà del Parco e non mi mancano le forze e neppure le idee per andare avanti.
TRE EVENTI
• Il 17 maggio si terrà l’evento La magia dell’acqua: La rinascita del Mulino. Tra le 15 e le 18 al Daniello (con ogni meteo) verrà presentato al pubblico il bilancio del recupero di quest’area naturalistica sottolineando anche l’importanza del volontariato. Previste le testimonianze dell’ ing. Carlo Wullschleger, di Efrem Guidali e di Marco Tela sulla storia del Mulino e le attività del passato (la cava di argilla, l’industria dei laterizi, la produzione di farina, l’allevamento del baco da seta). Vi sarà poi la relazione sulla biodiversità con Ivan Camponovo. Seguirà la presentazione del museo-negozio. Per facilitare la partecipazione delle famiglie è prevista l’animazione per i bambini alla scoperta del fiume e dei suoi animali.
• Il 29 giugno alle 20 avrà luogo l’evento La magia dell’aria: Jazz al Mulino con Jack in the Box. Costituitasi nel 2006, Jack in the Box è una band composta da sperimentati musicisti che negli anni hanno accumulato un bagaglio stilistico e interpretativo che racchiude la loro passione per il jazz tradizionale, il dixieland e lo swing. In caso di maltempo, il concerto si terrà nelle sale del Mulino. Entrata libera.
• Il 5 ottobre si terrà l’evento La magia della terra: l’energia della natura dalle 10 alle 17. Al mattino Ivan Camponovo condurrà i presenti alla scoperta della ricchezza della flora e della fauna del parco. Mirko Sulmoni farà conoscere gli anfibi che popolano il parco. La giornata terminerà con l’esperienza immersiva e rilassante delle campane tibetane. L’evento si svolgerà con qualsiasi tempo.