Il cassetto dei sogni di De Jesus

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Ha un cassetto pieno di sogni e una valigia da riempire di ricordi ed esperienze strada facendo. Non ha paura delle sfide Michel De Jesus, 23enne del Mendrisiotto che, dopo essersi messo in mostra con il Lugano U21 si è recentemente trasferito a Losanna per vestirsi di biancorosso, i colori dello Stade-Lausanne ripartito dalla Challenge League dopo aver militato nel massimo campionato svizzero la scorsa stagione.

Il classe 2001 di Genestrerio – di origini portoghesi – è già stato impiegato da mister Dionisio e vanta già una discreta esperienza con le maglie di Lugano U21 e Chiasso. Esperienze valse 39 presenze e sette reti in Prima Promotion, tutte messe a referto l’anno scorso (insieme a sette assist) e decisive per salvare i bianconeri dalla retrocessione. Il presente, però, si chiama Stade-Lausanne.
“Sono molto contento di essere qui – dice a l’Informatore -, abito in una zona molto bella della città e sono a pochi chilometri dal centro di allenamento. La città è molto grande, ma con i mezzi pubblici si riesce a spostarsi facilmente. Il club ha delle strutture che ci permettono di allenarci al meglio: i campi sono magnifici e disponibiamo di fisioterapia e palestra all’interno dello stadio. Lo staff è molto preparato e ci fornisce quotidianamente indicazioni per migliorare”.

De Jesus ha già debuttato in Challenge League.
“All’esordio ero molto felice. Anche se con risultati grandiosi, in Ticino sono stati anni duri. Spesso ho dovuto confrontarmi con molta invidia ingiustificata da parte di molte persone. Il debutto in Challenge lo reputo un punto di partenza, ma allo stesso tempo lo prendo come una rivincita molto personale”.

Cosa si aspetta il 23enne cresciuto nel Mendrisiotto dalla nuova avventura?
“Ho aspettative elevate. Voglio migliorare ogni giorno sul campo. È la mia prima volta lontano da casa e, di conseguenza, sarà anche un’esperienza che contribuirà a crescere anche come persona”.
Del Mendrisiotto “mi porto dietro due cose molto importanti: la mentalità del lavoro e del sacrificio trasmessomi dai miei genitori e il sostegno di famiglia e amici”.
In campo, De Jesus sa incantare con giocate e dribling.
“I miei idoli fin da ragazzino sono stati Quaresma e Neymar per qualità e genialità. La passione per il calcio di mio papà mi hanno “influenzato” nell’ispirarmi a leggende come Zidane e Maradona. Crescendo ho capito quanto sia difficile raggiungere gli obiettivi e fare il calciatore professionista. La mia ammirazione si è quindi spostata solamente per il calciatore più grande di tutti i tempi: Cristiano Ronaldo”.

Il cassetto dei sogni di De Jesus ha ancora spazio per essere riempito. I campi della Challenge League sono solo il punto di partenza. E i sogni, in questo caso, riportano a “casa”. “Ho sempre avuto – ci dice – due grandi sogni: quello di vestire la maglia dello Sporting Lisbona e quello più bello, ma anche più difficile, di vestire un giorno la maglia della Nazionale portoghese”.