Il ruolo strategico del comparto culturale di Chiasso è essenziale per l’immagine contemporanea della città di confine che delinea nuove dinamiche imprenditoriali. Un settore capace di generare ricadute positive sul territorio e un indotto economico fondamentale. Tanto più se il trend connesso al complesso di attività del Centro Culturale (CCC) è in crescita. Lo testimoniano le cifre. Nel 2023 il programma teatrale, espositivo e di eventi è stato apprezzato da 41’500 fruitori con un aumento di circa un migliaio rispetto all’anno precedente: numeri tali da poter idealmente, quasi, quintuplicare la popolazione residente.
“Fare cultura” contribuisce concretamente a investire sul territorio. L’importanza del settore fondato sui suoi quattro pilastri basilari – Cinema Teatro, m.a.x. museo, Spazio Officina e Biblioteca comunale – è tale da mettere in stretta relazione Chiasso con il resto del Ticino e con il nord Italia, con i giovani e con idee innovative. Gli aspetti principali emergono dal rapporto annuale 2023, i cui elementi sono stati introdotti dalle osservazioni di Bruno Arrigoni, sindaco e capodicastero: “la cultura è davvero un elemento trainante della nostra città di confine che offre momenti di svago ma anche di riflessione. I risultati raggiunti sono significativi “e si può vedere che, con le risorse a disposizione (più contenute rispetto al passato, vista l’esigenza di ridurre i costi), un numeroso pubblico ha risposto alle iniziative proposte, mostrando sempre interesse e cogliendo quegli spunti che fanno crescere verso il futuro la società civile”. Attività che fanno da volano e catalizzatore in un contesto nel quale Chiasso si conferma fulcro dei servizi del territorio. In sintesi, la cultura è un investimento che porta indotto al Comune e all’hinterland.
Chiasso e il CCC – ha ricordato la sua direttrice Nicoletta Ossanna Cavadini – si sono proposti ancora una volta come luogo di scambio e di incontro, “dato il loro naturale configurarsi quali “cerniera” fra territori e ambiti culturali diversi, fra Ticino, Svizzera e Italia”, laddove la parola chiave è sinergia: un filo rosso lega tutte le componenti. Chiasso del resto, è stato ribadito, è una città osmotica, dove nazionalità diverse si confrontano e dove il concetto di scambio acquisisce una dimensione significativa anche per tutto quanto ruota attorno alla cultura. Durante il periodo preso in considerazione è proseguito il potenziamento della rete di contatti del CCC e della sua visibilità.
Teatro, strutture espositive e biblioteca hanno garantito un’offerta coordinata, attorno a un tema conduttore, declinato attraverso prospettive diverse, dall’arte alla prosa, dalla danza alla grafica. Con accenti rilevati – durante la presentazione del bilancio negli spazi del neonato CIAG, Centro Internazionale d’Arte e Grafica di via Dante Alighieri – anche da Armando Calvia, direttore del Cinema Teatro: iniziative di alta levatura hanno “trasportato” il CCC fuori dai confini nazionali, come, per fare due esempi, il Messiah di Händel con l’Akademie für alte Musik Berlin o la mostra su Fortunato Depero e Gilbert Clavel.
Tornando alle cifre, i dati di fruizione del Cinema Teatro confermano la progressione rispetto agli anni precedenti, con la presenza di oltre 26’000 persone – un pubblico molto variegato – per un totale complessivo in cartellone di 44 spettacoli. Calvia non ha mancato di rammentare che la realtà chiassese opera tra due autentici colossi quali il LAC a Lugano e il Sociale di Como: senza cedere a compromessi, ha trovato un proprio equilibrio e un proprio formato sul territorio.
Per quanto riguarda m.a.x. museo e Spazio Officina sono stati 10’613 i visitatori alle mostre in crescita di oltre il 20% rispetto al 2022. Da segnalare anche le 110 giornate con eventi ad hoc. La presenza di prestiti della collezione in importanti rassegne al di fuori di Chiasso – ha osservato la direttrice – vede un grande incremento per quanto attiene al 2023 con oltre 400 opere prestate in mostre internazionali. Anche le donazioni fanno segnare un costante incremento. Grazie alle iniziative implementate in dodici mesi, il nome e il logo del Comune di Chiasso e del suo Centro Culturale hanno valicato le frontiere.
Pur contenti del risultato, ha detto Nicoletta Ossanna Cavadini, “intendiamo migliorare sempre e consideriamo la nostra missione al servizio delle cultura e del territorio una sfida in costante evoluzione”. Nozioni messe in luce positivamente anche da Sandro Stadler, presidente dell’Associazione amici del m.a.x. museo e da Vittorio Enderli, presidente dell’Associazione amici del Cinema Teatro, intervenuti alla presentazione del rapporto.
Il quarto pilastro del CCC è rappresentato dalla Biblioteca comunale, che chiude idealmente lo spazio della cittadella culturale, che ha visto una crescita marcata del numero di utenti – 4’742 rispetto ai 4’210 del 2022 – riconducibile anche, ha affermato il responsabile Augusto Torriani, “alla regolare frequentazione dell’istituto da parte di ospiti del Centro federale d’asilo”. Numeri ragguardevoli, anche se – ha espresso Torriani – non rendono pienamente conto dell’importanza di disporre di uno spazio pubblico gratuito, aperto a tutti che favorisce la scoperta e i contatti. La struttura è tornata alla sua normale attività operativa, contrassegnata da iniziative culturali ma anche da servizi e prestazioni di supporto all’utenza.
A queste quattro dimensioni se ne sommerà un’ulteriore: il Palapenz, in ristrutturazione – ha anticipato Nicoletta Ossanna Cavadini – sarà infatti un nuovo spazio per la città che guarderà anche a manifestazioni legate allo spettacolo.