Una tournée… senza offesa

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La locandina dello spettacolo, opera di Sheila Stanga e Officina 103. Senza offesa andrà in scena domani ad Arzo e lunedì prossimo a Castel San Pietro.

Ha preso il via mercoledì sera dal Sopraceneri la tournée estiva dei Lazzi di Luzzo per la presentazione del nuovo lavoro teatrale Senza offesa. Le prossime tappe saranno in terra momò. Domani, sabato 20 luglio, alle 21, sulla piazza del quartiere di Arzo (all’interno della palestra comunale in caso di pioggia) e lunedì 22 luglio alla stessa ora al centro scolastico comunale di Castel San Pietro. L’entrata sarà libera. Dopo Castello, saranno calcati i palchi di Tesserete, Cugnasco e Claro, mentre per quanto riguarda la nostra regione, il cartellone prevede un’appendice autunnale con la rappresentazione di sabato 19 ottobre alle 17.30 nella sala multiuso di Genestrerio.
Si tratta di una creazione collettiva della compagnia, legata all’associazione Giullari di Gulliver di Arzo, che conta una trentina di giovani. Regia e drammaturgia sono di Antonello Cecchinato, Fedro Mattei, Prisca Mornaghini e Camilla Stanga.
Quella dei Lazzi di Luzzo è una colonia teatrale per adolescenti proposta dal 1992. Durante i primi dieci giorni di residenza i ragazzi – di età compresa tra i 14 e i 17 anni – affiancati dai monitori e guidati da registi professionisti, lavorano alla creazione di uno spettacolo. La seconda parte della colonia è dedicata alle rappresentazioni in giro per la Svizzera italiana.
L’attività è impostata secondo i principi del laboratorio teatrale, inteso come luogo in cui poter sperimentare improvvisando, dove scoprire un percorso creativo elaborato attraverso il lavoro di gruppo.
Il compito dei quattro registi coinvolti, insieme ai monitori, consiste nel far scaturire ed elaborare insieme a tutti i ragazzi le loro proposte e inserirle all’interno di un una struttura drammaturgica.
Anche nell’elaborazione dello spettacolo teatrale di quest’anno è stata seguita questa specifica impostazione di lavoro che ha condotto il collettivo, mercoledì sera, al debutto sul palcoscenico.
Senza entrare nei dettagli della trama, Antonello Cecchinato svela a l’Informatore l’incipit della storia. Senza offesa non manca infatti di accenti intriganti connessi al furto di un oggetto molto prezioso di cui si andrà alla ricerca per scoprire parallelamente il responsabile… Sullo sfondo, continua Cecchinato, emerge una riflessione più vasta che interroga lo spettatore sul significato del fare teatro oggi nel 2024.