Uno striscione per portare i giovani sui sentieri

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L'insegna che accompagna lo striscione (collocato più in alto sul traliccio). Siamo sulla Sighignola.

(p.z.) Contenuti, forme di linguaggio utilizzate e futuro del comprensorio fra valle e lago. Non c’è dubbio: il progetto Val Mara crea dibattito. Giovedì sera si è svolto a Rovio l’ultimo dei quattro incontri estivi per la popolazione dei Comuni coinvolti nel percorso verso l’aggregazione. La votazione consultiva si avvicina: avrà luogo il 18 ottobre e gli abitanti sono chiamati non solo ad esprimersi sul progetto ma anche sul nome da dare al nuovo Comune: “Val Mara” o “Basso Ceresio” (cfr. l’Informatore del 7 agosto). Intanto il clima si scalda. Ognuno si costruisce la propria idea. Come quella espressa in maniera eclatante lo scorso 19 agosto su un traliccio della vecchia teleferica del Monte Sighignola. Teleferica che non è mai stata portata a termine. Ebbene, su quel pilone rimasto sul campo dopo la parziale demolizione della struttura mai decollata, è apparso uno striscione che fa riferimento proprio a questa importante scelta cui sono chiamati prossimamente gli abitanti di Arogno, Melano, Maroggia e Rovio. L’insegna (che reca un grande “NO”) è opera di Francesco Sala di Arogno, un alpinista appassionato di territorio. A lui abbiamo chiesto il motivo di questo gesto. “Al di là della volontà di esprimere la mia opinione personale sul progetto, mi premeva invogliare soprattutto i giovani a salire sulla Sighignola e scoprire i vecchi sentieri che a suo tempo percorrevano cacciatori e guardie di confine. Vecchi percorsi che di recente ho avuto modo di risistemare. Anche questo è un modo di far riscoprire e amare il territorio… non c’è solo la via dell’aggregazione!”. Per Francesco il traliccio è un chiaro segno degli errori del passato.