Ho imparato a scattare col cuore

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Antonella Stancheris.

Antonella Stancheris, presidente del Foto-Cine Club Chiasso, a 61 anni si affaccia al mondo della fotografia. Ecco la sua storia.

Tutto è cominciato nel 2015 con una Nikon D80 e un corso base iniziato un po’ per caso, dopo una vita di scatti realizzati con una fede quasi sciamanica nell’automatico. La mia Nikon era nuova scintillante, con una miriade di rotelline e programmi che avvolgevano il suo fascino in una patina di mistero.
Un giorno, navigando online mi sono imbattuta nella ciaspolata del Foto Club di Chiasso: proprio come lo scatto perfetto, spesso gli incontri che ti cambiano la vita sono a pochi passi da te e un bel giorno, quando meno te l’aspetti, bussano alla tua porta. L’interesse, a dirla tutta, era più per la ciaspolata, che alla fine è saltata per mancanza di neve, ma sono rimasta comunque al Club partecipando agli incontri settimanali. Sera dopo sera cominciavo a uscire da quel limbo d’ignoranza, fotograficamente parlando, e con un gruppetto di soci del Club ho azzardato una prima uscita fotografica.
Bhe, da allora sono passati 5 anni, che non sono molti, ma qualcosina in più di tecnica ho appreso. Il club mi ha aiutato a uscire a fotografare sul campo nelle situazioni più disparate, e lungo il percorso ho trovato degli ottimi maestri, ma anche dei grandi amici, la fotografia è anche questo. Come pure è svegliarsi alle 4 del mattino per andare a fotografare in macro le farfalle, stare svegli la notte per fotografare le stelle e la via lattea, sperimentare il mosso tra le gondole veneziane, dormire nelle iurte del deserto del Kyzylkum in Uzbekistan o andare sui dromedari nel deserto marocchino, toccare il cielo con un dito in Ladakh a 5600 metri di altitudine. Ebbene sì, anche a 60 anni suonati con i giusti maestri si può fare anche questo, e sono esperienze che ti porti nel cuore.
Spinta dalla volontà di sperimentare diverse tecniche, ma soprattutto per riuscire a trasmettere attraverso gli scatti le mie emozioni, ho frequentato numerosi corsi. Non è stato facile, e la strada è ancora lunga, ma i grandi fotografi che ho incontrato nel mio cammino mi hanno insegnato a scattare con il cuore e mi hanno trasmesso con generosità tanto la tecnica quanto la sostanza del fotografare. Scatto dopo scatto, grazie ai giusti consigli e alla fiducia ricevuta, ho imparato a fare scatti più miei, a tirar fuori il meglio di me.
La mia passione oggi sono le foto di reportage. Accade a volte, quando ti trovi in un Paese lontano, tra gente sconosciuta, una specie di magia: le persone si aprono davanti all’obiettivo, sentendo che non vuoi solo “rubargli” uno scatto ma condividere qualcosa. Gli sguardi s’incrociano ed è come se ci si ritrovasse in un unico, intensissimo attimo sospeso nel tempo, che lascia una traccia. La fotografia mi ha regalato queste emozione, e mi ha insegnato come dietro ogni scatto “significativo” ci sia molta empatia ma anche tanta pazienza. Pazienza dell’attesa senza aspettativa, perché puoi fare tanti scatti ma la foto bella, quella che ti entra nell’anima, non è mai scontata ma quando arriva lo senti: è come se quel momento ti chiamasse.
Oggi per me la fotografia è come una seconda pelle, perché cambia il tuo modo di guardare al mondo. Da quattro anni il mio “occhio” è una Fuji XT2, e dall’amata mirrorless non tornerei indietro. Nel frattempo, mi sono trovata a presiedere il Foto Club di Chiasso, con senso di servizio e grande passione. Se credi veramente qualcosa, allora l’età è solo un numero.