La passione di una vita

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Fausto Calderari

Da più di sessant’anni raccoglie notizie, servizi, documenti, programmi, fotografie, lettere, certificati, classifiche, e tant’altro ancora con una pazienza certosina e con una passione che non ha eguali. Nessuno, più di Fausto Calderari, può essere definito quale prezioso patrimonio storico vivente degli ultimi sessant’anni dello sport delle bocce. E non si tratta unicamente di storia locale, bensì nazionale, europea e mondiale.

Il suo approccio con le bocce risale agli anni immediatamente successivi la seconda guerra mondiale.
Bocce di legno sull’aia in terra battuta della Tana a Rancate, e ai grotti del “Ciavel”, del “Begna” e del “Tüna”, da tempo scomparsi. Nel 1956 stacca la prima tessera alla Cercera e ne diventa segretario. Comincia così la scalata dirigenziale. Dapprima la Federazione di Mendrisio (ne divenne presidente nel 1970). Quindi a Locarno per ragioni professionali (presidente della Stella e membro della Federazione locarnese). Si affaccia poco dopo all’allora ABT (Associazione Bocciofila Ticinese).
Nel 1979 viene eletto membro del Comitato Centrale della Unione Bocciofila Svizzera e assume la carica di vicepresidente e di Commissario Tecnico.
Nei primi anni ’80 partecipa ai lavori di organizzazione del 1° Campionato del Mondo a squadre che si svolgerà a Chiasso nel 1983 e diviene membro della Commissione Tecnico – Arbitrale della CBI (Confederazione Boccistica Internazionale).
Da allora e per una decina d’anni Europei e Mondiali a Chiasso, Milano, Buenos Aires, Lugano, ancora Milano, San Marino, Varsavia e ancora altrove.
Persino in Cina, nazione della quale diviene Commissario Tecnico ai secondi Campionati del Mondo di Milano.
Numerosissimi i contatti con i responsabili sportivi di Bulgaria, Cecoslovacchia, Germania (dell’Est), Romania, Russia, Ungheria.
Nel 1989 riceve la prima prestigiosa onorificenza: il “Premio Marche” in qualità di migliore dirigente dell’anno.
Poi, rientrato in Ticino, torna nella Cercera e nel Comitato Centrale della FSB con la carica di cassiere, funzione che lo occupa ancora.
Municipale a Rancate, nel 2007 la città di Mendrisio gli assegna il premio speciale per meriti sportivi in occasione della manifestazione “Riuniti per lo sport” e la Federazione Svizzera lo acclama membro d’onore.
Infine la sua incommensurabile passione per il Club di Rancate. Ne diventa la persona di riferimento e, in collaborazione con uno staff di collaboratori preparatissimi e appassionati, ne fa uno dei Club più propositivi del movimento nazionale. Innumerevoli, infatti, sono gli appuntamenti che annualmente dirottano a Rancate, nel frattempo divenuta frazione di Mendrisio, la generale attenzione degli sportivi.
Infaticabile, Fausto Calderari!. Gli arde dentro il perpetuo fuoco della passione che contagia tutti e tutto.
E che ne fa una persona unica, capace di coinvolgere amici, appassionati, collaboratori, persino le Autorità e tanti imprenditori. Se lo sport delle bocce è conosciuto e popolare alle nostre latitudini (e non solo), una consistente dose di merito è certamente sua. Glielo riconoscono tutti, compresi quelli che talvolta vengono travolti dal suo carattere sanguigno. Pronto, però, a riconciliarsi con loro e con se stesso.
Tutto l’immenso capitale di esperienza e di vita vissuta con (e per) le bocce troverà sede, nei prossimi mesi, all’interno di un progetto sul quale Fausto sta lavorando da tempo.
Le prime tre parti di “Una vita con le bocce” sono già state scritte e composte. La prima fino al 1982, la seconda riguarda il 1983 e la terza il 1984 e il 1985. Sono gli anni della svolta mondiale dello sport delle bocce che lui ha vissuto da protagonista.
Per ora sono già più di 250 le pagine pronte e manca ancora un quarto di secolo! Alla fine sarà un’opera monumentale che racchiuderà un patrimonio di esperienza e di professionalità ricco come non mai.
Personaggio unico, Fausto Calderari. Attore protagonista, spesso suo malgrado, su un palcoscenico troppo ricco di semplici comparse. Ancora in vita – e ovviamente lunga vita! – il gioco e lo sport delle bocce gli devono riconoscenza e gratitudine.