FC Chiasso, arrivi e partenze

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Nella foto d’archivio Guillermo Padula, già prestato dal Chiasso al Mendrisio è tornato ora a vestire la casacca rossoblù.

Il nuovo allenatore è investito di pesanti responsabilità: deve portare in salvo una squadra alla quale è stato completamente cambiato il volto.

Incredibile il numero di giocatori nuovi e di quelli che hanno lasciato. Il Chiasso si è vivacizzato anche a livello di organigramma!

Veniamo pure informati che Fabio Gandini fungerà da addetto stampa, posto che non era più stato ricoperto in modo professionale dopo la misteriosa uscita di scena del collega Flavio Beretta, che si era adoperato come pochi altri a mantenere con i giornalisti un accurato, esauriente e rigoroso rapporto. Diamo il benvenuto a Fabio che speriamo possa riaprire una linea diretta e continua con i media, malauguratamente rimasta a lungo bloccata. Sono tornati d’attualità i preziosi comunicati ufficiali: chi ben comincia… L’ultimo pervenutoci negli scorsi giorni riguarda alcune nuove operazioni di mercato.

È stato raggiunto un accordo con il Sion per il prestito sino al 30 giugno 2020 dei calciatori Siyar Doldur (classe 2000, centrocampista) e Ivan Lurati (1997, difensore: prestito rinnovato). Dal Bellinzona, in prestito con opzione di acquisto, è arrivato Edmond Berzati (2000, centrocampista).

Questi gli ultimi nomi annunciati. Ma ce ne sono altri a cominciare da Ivan Facchin, anche lui proveniente dal Bellinzona e ripreso ora dal Sion, già rossoblù prima di andare al Genoa. Ivan è tra l’altro figlio del vice-presidente ACB e presidente del Settore giovanile granata.

Altro giocatore interessante è indubbiamente Guillermo Padula, prelevato dal Mendrisio: un giocatore umile ma risoluto. Poi ci sono gli Under 21 Conus e Huser (Basilea), Dixon (Zurigo), Hajrizi (Young Boys) e Stefan Wolf del Lucerna.

Purtroppo la squadra, che si affida a Stefano Maccoppi e non ad Alessandro Lupi sul quale Bignotti aveva in un primo tempo puntato gli occhi, lamenta anche una serie di pesantissime partenze: in particolare quella dei due bomber Josipovic e Milinceanu (19 reti assieme), per non dire di giocatori di grande esperienza come Brivio e Perico e dei nostri Alessandrini, Belometti, Manicone, Guidotti (dove va l’identità ticinese tanto proclamata da Bignotti?) senza dimenticare i collaudati Mossi e Ajeti.

Difesa e attacco sono risultati tra i reparti peggiori dell’ultimo campionato: bisognerà vedere se i correttivi apportati (a prima vista sembrerebbe a suon di partenze) si riveleranno fruttuosi.

Maccoppi oltre a disegnare una squadra competitiva subito in partenza (pensiamo al catastrofico inizio di un anno fa con Mangiarratti) dovrà riuscire a creare un gruppo compatto e solido in grado di regalare (oltre ai punti) bel gioco e belle emozioni ai tifosi che sono andati diminuendo paurosamente al Riva IV. Statistiche (e risultati) alla mano dimostrano poi che la squadra anche con Manzo è entrata in momenti di rilassamento e di scarsa concentrazione (sollevando persino le ire dei tifosi), finendo a un passo dal baratro: sono cose che non dovranno più succedere in una Challenge League pronta, da sabato 20 luglio, a fare sentire i suoi botti con Grasshopper, Losanna, Aarau, Sciaffusa (che ha richiamato i fratelli Yakin), Vaduz e qualche altra compagine come Winterthur e Wil.

Riuscirà il mister a risolvere queste problematiche? Troppi i movimenti di mercato (c’è stata una vera e propria rivoluzione) per dire se nella stagione che va a incominciare il Chiasso riuscirà a fare finalmente la sua bella figura. Sperando, almeno quello, che non parta con l’intenzione di fare la sua corsa sul neo-promosso Stade Lausanne-Ouchy che ha fatto sfracelli nelle amichevoli battendo a suon di reti Servette e Neuchâtel-Xamax. 3