I nuovi caveaux della memoria

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Gli spazi del nuovo Archivio storico, alla Filanda di Mendrisio.

• (red.) Prima nel Palazzo comunale, poi nell’ex deposito dei pompieri; quindi nell’ex riri; ora nella Palazzina sul piazzale del Municipio, Sono le dimore dell’Archivio storico di Mendrisio che si sono succedute negli ultimi 30 anni; da quando, nel 1988, quello che fino ad allora portava l’aggettivo “comunale” è stato trasformato gradualmente in uno dei più importanti archivi storici del Cantone, con migliaia di preziosi documenti e decine di raccolte; interamente ordinati e classificati per quanto riguarda il periodo storico che risale, dalle varie epoche storiche, fino a 50 anni fa circa.

L’archivio dell’allora Comune di Mendrisio aveva un ruolo per così dire passivo, poiché non era aperto al pubblico e i suoi documenti, custoditi senza precisi criteri di conservazione, erano consultati solo da pochi studiosi. La sua storia si è intrecciata con quella professionale di Stefania Bianchi, insegnante di storia al Liceo cantonale di Mendrisio, che per 30 anni, fino all’inizio di quest’anno lo ha condotto con intelligenza, competenza e passione.

I paesi aggregati
Gli ex comuni, prima della fusione, avevano promosso il riordino dei propri archivi, che la città sta ora radunando e sistemando nelle apposite strutture. La destinazione finale per tutti quanti è dunque il Centro culturale LaFilanda, al piano -1. Ci si augura che la nuova ubicazione rifletta la dignità dei materiali, che proprio nelle ultime settimane sono stati trasferiti in Via Industria. Quello di Mendrisio lascerà presto la Palazzina dove l’archivio aveva trovato una dimora originale, seppur temporanea, con ampie superfici, luminosa e con una storia ultracentenaria, visto che lo stabile venne costruito nel 1906 per ospitare la Scuola di disegno.

Patrimonio a disposizione
Il Municipio di Mendrisio, scegliendo a suo tempo il -1 della Filanda e alcuni spazi per la consultazione e l’accoglienza al secondo piano (saranno attivati nella “fase II” del Progetto Filanda), aveva raccolto l’invito dei servizi cantonali “volto a centralizzare in un unico luogo le testimonianze storiche dei comuni della nuova Mendrisio. Il Centro LaFilanda accoglierà nei suoi depositi tutti gli archivi e permetterà la loro consultazione grazie alla sinergia con gli orari d’apertura della biblioteca. Tale opportunità permetterà infatti un sensibile aumento della fruibilità di consultazione del materiale storico della nostra città. Il patrimonio sarà reso disponibile a quanti, per studio e ricerca, vorranno consultarlo”, si legge nei documenti del Municipio.

Proprio lo scorso anno il Legislativo aveva votato un credito di 800 mila fr per il riordino degli archivi comunali dei quartieri, lavoro svolto con la collaborazione del Servizio cantonale degli archivi locali (SAL). Anche se illuminata dalla luce artificiale, la sede definitiva al -1 dell’ex Filanda di tutti gli archivi “è una casa sicura”, aveva scritto la commissione della gestione. Il documento più antico è una pergamena di fine ‘400: una piccola obbligazione su un terreno, sottoscritta da un tale per acquistare una pezza di lana.

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