L’Insubrica in terza Lega

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L’Insubrica dopo una lotta serrata ha conquistato la promozione in Terza, promozione a lungo rincorsa dal sodalizio presieduto da Patrick Bianchi che dichiara: “Siamo contentissimi di avercela finalmente fatta, per la società è un traguardo storico”.

La squadra guidata da Davide Palombella (la sua “ricetta” ha funzionato benissimo creando il giusto miscuglio di esperienza ed esuberanza) nella prima parte della stagione ha conosciuto alti e bassi subendo anche un paio di pesanti sconfitte. Nel girone di ritorno è però cresciuta chiudendo il campionato con un significativo poker di vittorie contro Porza, Origlio, Canobbio e Bioggio. Decisivo lo scontro diretto dell’ultima giornata con i malcantonesi, vinto 2-0: i 41 punti ottenuti da entrambe le squadre sono diventati “potenziali” per i momò in virtù della classifica penalità che li vede avvantaggiati di 35 punti.
Impagabile la gioia in casa momò, come lasciano trasparire le dichiarazioni del presidente Patrick Bianchi che si premura di riconfermare in panchina Davide, unitamente al suo vice Eros, al quale vanno riconosciuti grandi meriti professionali: allenatore oltretutto sanguigno capace di dare una straordinaria carica sul campo e molto bravo nel trasmettere al gruppo le sue chiare idee e la sua moderna mentalità.

Presidente Bianchi, è stata una lunga rincorsa che sembrava non finisse mai…
Sicuramente per come si era messa la prima parte di stagione, è stato un successo incredibile. Pochi in effetti credevano a noi come possibile candidata alla promozione dopo il girone d’andata.
Ma penso che dopo la mancata promozione della passata stagione, a causa della retrocessione del Vedeggio dalla Seconda Inter, ci siamo meritati tutto questo. Posso confermare che si è trattato di… una corsa contro il tempo. L’abbiamo effettuata in crescendo: è stata una grande emozione da parte di tutti vedere la squadra avvicinarsi partita dopo partita all’obiettivo.

Lo possiamo definire un successo della volontà?
È stato sicuramente il successo della volontà ma soprattutto del gruppo: un gruppo unito e conscio delle propria possibilità e della propria forza. E, beninteso, un successo anche del nostro mister Davide che non ha mai mollato di un centimetro: il focus era sempre ben orientato sull’obiettivo di una società piccola ma molto seria.
Parlando di meriti, chi o cosa ha avuto un peso importante sulla squadra?
Nella nostra società il gruppo ha sempre la meglio sul singolo, proprio per questo motivo i meriti vanno distribuiti equamente tra allenatore, squadra e dirigenza.
I nostri giocatori ci hanno sempre creduto, il mister persona preparatissima, ha saputo abbinare temperamento e voglia di lottare per il raggiungimento dell’obbiettivo. Da parte sua la società anche nei momenti difficili ha fatto quadrato attorno a tutti: insieme abbiamo remato verso questo prestigioso raggiungimento. Siamo una piccola realtà, però abbiamo dimostrato che con il lavoro e la costanza gli obiettivi si possono raggiungere.
Che cosa cambierà in Terza Lega: avete delle ambizioni?
La Terza Lega sicuramente è un campionato molto difficile, dove molte delle partecipanti sono società con grande storia e prestigio. Noi ci approcciamo con grande rispetto e umiltà ma questo non significa partire con il freno a mano tirato oppure arrendevoli. Assolutamente no, anzi vogliamo far bene e vogliamo dimostrare a tutti, in primis a noi stessi, di meritare questa categoria.
Le ambizioni saranno prima di tutto di salvarci. Visti i tanti derby che ci saranno ci auguriamo di toglierci qualche bella soddisfazione. E anche di divertirci, sempre con i piedi ben saldi a terra!
Allenatore riconfermato, cercherete di rafforzare la rosa?
Il nostro mister Davide Palombella ovviamente è confermato: persona preparatissima, si è calato nel modo migliore nella nostra realtà. Al momento abbiamo fatto un innesto per reparto, non abbiamo fretta, ci mancano ancora un paio d’elementi che, sono sicuro, a breve troveremo per rinforzare ulteriormente una rosa già molto competitiva.
Ma, lo ripeto, la nostra forza deve essere il gruppo, non il singolo giocatore.