Simone Belometti nel Chiasso

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• Vice) Siamo alle solite: freddo, campi ghiacciati, però ci si allena e si gioca pure. C’è anche una bella notizia: varato un accordo con il Lugano per la gestione di giovani talenti.

 

I rossoblù sono tornati in campo. Terreni da gioco permettendo, la preparazione si farà soprattutto sotto forma di amichevoli a cominciare da quella col Lugano, nel frattempo già disputatasi (0-0), per poi continuare con quelle contro Mantova, Basilea e Sion (tutte lontano dal Riva IV).
L’impatto non è stato dei più rallegranti: freddo, terreni ghiacciati, orari insoliti (vedi amichevoli) e chi più ne ha più ne metta. Oltre San Gottardo le condizioni non sono sicuramente migliori, anzi. Ma l’entusiasmo non viene meno, ci si è messi a lavorare con una fame da… leoni.
Prendiamo l’esempio dello Sciaffusa. Il club, che ha già avviato la prevendita per la prima partita al nuovo Lipo Stadion (sabato 25 contro il Winterthur, tanto che si registrerà il tutto esaurito), durante la pausa ha trovato gli argomenti giusti chiamando in panchina Murat e Hakan Yakin (assistente).
“I nostri sforzi – tuonano sulla riva del Reno – ci danno la certezza del ritorno del pubblico (che alla Breite era letteralmente sparito, ndr). È quello che ci vuole per dare la spinta alla squadra: siamo tranquilli, siamo pronti a scattare di gradino in gradino”.
Insomma nessuno fermerà lo Sciaffusa dei fratelli Yakin. La forza della squadra, oltre che dal sostegno del ritrovato pubblico che fungerà da “dodicesimo uomo”, sta nell’entusiasmo dei dirigenti e nel temperamento vulcanico dei due Yakin.
L’impressione è che il club renano sia stato di colpo rifondato con la costruzione di un nuovo stadio (da noi se ne parla da due decenni… ndr.) e dall’ingaggio prima di Murat Yakin – allenatore di polso (vedi quando era al FC Basilea) – poi da Hakan in qualità di suo assistente.
Come si metteranno le cose per il Chiasso? Nessuno ha l’intenzione di mollare, la squadra dovrebbe arricchirsi (il condizionale è d’obbligo considerate le finanze) di alcuni giocatori. Potrebbe trattarsi, come vociferato un paio di settimane fa, di un attaccante dal tiro fortissimo da mettere accanto all’altalenante Mujic. Ma c’è bisogno anche di un “creativo” a centrocampo. Più che tecnico, lo ripetiamo, il discorso è finanziario: grandi individualità a Chiasso non si possono avere.
La soluzione giusta la potrebbe trovare il neo-presidente Cogliandro, insoddisfatto del raccolto finora effettuato. Su questo non ci piove. I risultati, senza che sia stata mossa una sola pedina, si sono visti nelle ultime due gare dell’andata: 4 punti di cui 3 ottenuti alla vecchia Breite. Bisogna mettercela tutta e avere fiducia: altre squadre, ammesso che i renani della coppia Yakin facciano veramente faville, potrebbero rientrare rapidamente nei ranghi. Una di queste è il Winterthur che i rossoblù affronteranno nella prima giornata al Riva IV. I tifosi si tengano stretta questa data: sabato 4 febbraio. È importantissima la loro presenza, la squadra ha infatti bisogno di ritrovare l’affetto del pubblico. Lo Sciaffusa dovrà vedersela fuori casa con l’Aarau: non è detto che strappi un risultato positivo. Vincendo i ragazzi di Scienza passerebbero dagli attuali 15 ai 18 punti degli stessi “leoni”. Lasciando indietro i renani di 5 punti!
Intanto a Chiasso, a conferma che a livello di organizzazione societaria sono stati fatti passi in avanti, è nata una stretta collaborazione con il FC Lugano a livello di giovani. Un partenariato che dovrebbe permettere ai due sodalizi che vanno per la maggiore, di fare beneficiare i giovani che escono dal Team Ticino. Giovani che spesso e volentieri preferiscono andare a giocare nelle leghe inferiori di calcio regionale piuttosto che fare panchina in Super e in Challenge League.
Naturalmente questo è un discorso vecchio… Ne abbiamo parlato più volte, fintanto che allenatori e dirigenti di Lugano e Chiasso ai nostri ragazzi preferiranno giovani stranieri, questa intesa (divulgata al suono delle trombe) rischia di finire come la famosa “entente tessinoise” di cui si sono perse le tracce da venti se non trenta anni…
Lavorare con i giovani va benissimo, ma poi bisogna dare loro  un minimo di spazio. Prendiamo l’esempio del bianconero Simone Belometti. Il Lugano lo ha tenuto in panchina anno dopo anno e ora si dichiara orgoglioso di passarlo al Chiasso. Simone, malcantonese, classe 1996, è un autentico talento ticinese. Come diceva bene il compianto Roberto Morinini, da noi si considerano giovani i giocatori di venti e più anni, poi li facciamo magari giocare in prima squadra quando ne hanno compiuti 25.
Speriamo che mister Scienza presti la giusta attenzione a Simone, giovane che gioca con cuore e gambe relegato sulla panchina del Lugano dopo annate in bellezza nel Team Ticino e nella U21.
Nel frattempo dall’ufficio stampa del FC Chiasso è giunta la notizia che il difensore Ivan Lurati non vestirà più i colori del Chiasso. “La società comunica la cessione, a titolo definitivo, di Lurati al Sion. Il club augura a Ivan tanti successi”.