Reclari amareggiato dopo l’esonero

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EL) Abbiamo raccolto una testimonianza importante, che ci ha lasciato piuttosto perplessi. È quella dell’ex capitano rossoblù Sandro Reclari, che il Chiasso ha ritenuto di non confermare nell’attuale stagione. Sandro è esplicito: “È una decisione che mi ha veramente fatto molto male. Per fortuna nella vita ci sono tante belle cose: è inutile star qui a piangermi addosso”.

Reclari, che in queste settimane si tiene al top della condizione allenandosi con il Castello (Una “vera” famiglia – ci dice un po’ emozionato), è convinto che avrebbe potuto onorare la maglia che ha indossato per anni profondendo grande dedizione senza lesinare mai energie, anche nella nuova stagione e nel migliore dei modi. Lo abbiamo trovato deluso e amareggiato (non aveva ancora firmato per il Castello). Mandare giù un boccone così amaro non gli è stato facile. Chi scrive l’aveva considerato l’ultima “bandiera” del Chiasso. Adesso, dopo Mattia Croci-Torti che è comunque rimasto fedele al Chiasso di Gianluca Zambrotta, è anche lui un “desaparecido”. Per modo di dire, naturalmente…

Sandro ci esprime subito i suoi sentimenti:
Non l’ho presa bene, è chiaro.  In tutti questi anni ho quantomeno dimostrato di dare una mano al gruppo quando ce n’era bisogno, senza mai fare storie (anche quando lo lasciavano in panchina, ndr). Accetto questa decisione con amarezza, poiché anche l’anno scorso, nonostante i miei impegni professionali, sono sempre stato presente agli allenamenti e ho comunque dimostrato di potere ancora giocare in Challenge League.
Sai chi ha operato questa scelta?
La società.

Quindi non si tratta di una decisione tecnica…
Diciamo entrambe le cose: dirigenza e staff.
Come te lo hanno comunicato?
La cosa che più mi dispiace è proprio questa. Nel senso che alla fine ci si poteva lasciare tranquillamente, parlando a quattr’occhi in modo aperto dopo un rapporto durato diversi anni. È invece successo che dopo un primo contatto telefonico sono rimasto in attesa di una risposta un paio di settimane. Tutto sommato non è che siano stati molto chiari. Ma recriminare non porta a niente (nel senso che ognuno può benissimo mantenere la propria idea, ndr). Resterò sicuramente un tifoso del Chiasso!

Sembra tuttavia di capire che nei tuoi riguardi ci sia stata una mancanza di cortesia…
A questo punto spiego come è effettivamente andata. Agli inizi di giugno sono stato contattato telefonicamente. Mi fu detto che avevano parlato con l’allenatore e che non rientravo più tra i titolari. E visto che per via della mia esperienza avrei magari fatto fatica ad accettare un ruolo marginale – penso che mi sono sempre ritagliato i miei spazi, significa che così scarso non ero – hanno iniziato a parlarmi della possibilità di entrare a far parte dello staff. Ci accordammo che avrei parlato in giornata con l’allenatore stesso. Trascorse due settimane, al rientro del mister nella settimana in cui sono iniziati gli allenamenti, Marco Schällibaumha ha ritenuto che fossi al corrente del fatto che come giocatore non gli interessassi più. L’avevo intuito, è vero: ma quale problema c’era a dirmelo subito in faccia? Stimo Schällibaum, ho apprezzato anche la sua proposta di accogliermi nello staff. Mi sono però permesso di fare le mie valutazioni e di  decidere di conseguenza.

Vale a dire?
Ritengo di essere ancora valido come giocatore: sono convinto che sarei potuto essere ancora utile alla “mia” squadra (è il cuore che parla, notatelo bene, ndr). Era dunque nei miei diritti di non accettare questa proposta!

Incalziamo: possibile che nessuno nella società abbia percepito questa tua dedizione, questo tuo amore per il Chiasso e che al limite avresti accettato anche un ruolo di secondo piano (cosa d’altronde già verificatasi)?
Rispondo semplicemente che si è trattato di una scelta comune tra dirigenti e allenatore.
Sandro Reclari ha ricevuto il ben servito dopo essere stato a lungo un punto di riferimento importante sul campo da gioco. Grande solidarietà gli è stata manifestata dai compagni, oramai ex, e dai tifosi che gli hanno telefonato e inviato sms: “Testimonianze che in questo periodo (abbiamo parlato con lui settimana scorsa, ndr) mi hanno fatto veramente piacere. Ho ricevuto diverse lettere dai tifosi. Sinceramente, questa reazione mi ha fatto un certo effetto. Vuol dire che qualcosa ho lasciato!.
Anche Mirko Quaresima è stato estromesso dal gruppo. Mirko è un giocatore che Raimondo Ponte aveva fortemente voluto con sé. Ma anche lui non è riuscito a ritrovare il posto in squadra. Con Mondo c’è stato un rapporto speciale; per me è stato il periodo più bello e ricco di soddisfazioni. Con Livio una stagione è stata abbastanza conflittuale, però abbiamo fatto un grande campionato”, annota l’ex capitano. Continuando a parlare di allenatori Sandro puntualizza che Schällibaum sa il fatto suo ed è un grande motivatore: “con lui è bello lavorare sul campo. Privatamente il nostro rapporto non è stato rotto”.
L’intervista si chiude con un’altra considerazione su un mister: “Il fatto di essere stati allenati da Zambrotta ci ha riempiti di orgoglio. Diciamocelo pure: il capitolo con Gianluca è stato purtroppo chiuso malamente. Il ricordo del periodo con Zambrotta me lo tengo ben stretto: poter giocare insieme ed essere allenati da un campione del mondo, non capita tutti i giorni!”.
Pazienza: certe delicatezze sembrano tramontate ai nostri giorni. O forse è solo questione di memoria…