
Il giallo si infittisce. Se finora si è usato il condizionale, ora la vicenda dei presunti bocconi avvelenati per cani sta prendendo consistenza. Non esistono ancora prove inconfutabili, ma senz’altro la testimonianza che stiamo per raccontarvi offre nuovi elementi sulla possibile presenza di un nemico dei… migliori amici dell’uomo. Protagonista è Barbara Schepis Muntaner, psicologa di Genestrerio, proprietaria di due Labrador, Sonny e Singha, la quale dichiara di essersi imbattuta nella presenza di bocconi avvelenati domenica all’interno del Parco del Laveggio, all’altezza della zona industriale di Stabio, che i suoi due animali hanno ingerito trovandoli nell’erba accanto al riale.
“Quando ho visto i miei due cani, che tenevo al guinzaglio, usmare quella carne li ho tirati via subito e, dopo aver raccolto questi reperti come prova, mi sono precipitata dal mio veterinario a Cadempino, che li ha fatti vomitare. Effettivamente, nella cagnolina più piccola sono stati riscontrati pezzi verdi fosforescenti, gli stessi rinvenuti in un piattino, sempre a Stabio, da una signora la scorsa settimana”. Poi cosa ha fatto? “Ho chiamato la Polizia comunale di Mendrisio, presso la quale ho sporto denuncia. Gli agenti non hanno tuttavia raccolto la prova documentale dei bocconcini. Naturalmente non abbiamo ancora la certezza che si sia trattato di bocconi avvelenati. Questo lo si saprà unicamente dopo le analisi. E se non li analizzassero loro, sono pronta a farlo io a mie spese. Nel frattempo mi sono rivolta all’Ufficio del veterinario cantonale e martedì sono stata contattata dalla Polizia cantonale che ritirerà i presunti bocconi avvelenati. Spetterà poi al Ministero pubblico decidere, una volta vagliata l’evidenza oggettiva del referto del medico veterinario, se procedere a un’analisi di laboratorio e se sono dati i presupposti per un’inchiesta penale”. Perché qualcuno avrebbe messo del veleno in un parco pubblico? “Il Parco è molto frequentato da padroni maleducati e qualcuno che decisamente non ama gli animali avrebbe agito con questa sconsiderata azione. Non sono l’unica ad aver sporto denuncia. Anche un’altra signora si è presentata alla Polizia di Mendrisio dopo essere incappata in una situazione analoga cinque giorni fa, in una zona vicino a un’azienda industriale di Stabio”.
La testimonianza di Barbara Schepis Muntaner potrebbe rivelarsi decisiva. “Mi rendo conto – dichiara la proprietaria di Sonny e Singha – che svolgere controlli in un’area così vasta del Mendrisiotto non sia facile. Resta il fatto che io sono devastata da questa vicenda. Anch’io ho letto le notizie sui giornali, in cui si sosteneva che non era chiaro se si fosse di fronte a notizie vere o false. Speravo che fossero fake news. Ma come psicologa lo posso dire: solo l’idea di perdere i miei cani, che fanno ormai parte della famiglia, mi avrebbe mandata a pezzi. Per fortuna si sono salvati. Però è stata un’esperienza che davvero non auguro a nessuno. Ti fa perdere speranza nell’umanità. L’impossibilità di poter andare in giro sereni nei boschi è limitante”. Quindi per lei siamo di fronte a un’azione deliberata di una persona sconsiderata? “Il problema grosso è che è esplosa la popolazione canina che frequenta il Parco del Laveggio, con molti cani senza il guinzaglio. Questo potrebbe aver irritato. Ma per compiere un’azione del genere occorre essere decisamente disturbato”.