
“Salviamo il Monte San Giorgio e i suoi valori inestimabili” è l’obiettivo di una cordata che si sta formando in questi giorni e guarda al futuro della montagna in ottica transfrontaliera. “Venerdì scorso ci siamo trovati a Brusino per gettare le basi e capire come poi possiamo continuare. C’è interesse. Il gruppo si impegna a portare avanti il concetto” riferisce Gianni (Titta) Bernasconi, ex sindaco di Brusino. E chi ha partecipato all’incontro di venerdì? “Oltre a me, il sindaco di Riva San Vitale Antonio Guidali, Pascal Cattaneo ex sindaco di Meride e presidente della Fondazione Monte San Giorgio (che segue da vicino la gestione e le attività del Museo dei fossili), l’ex giudice e avvocato Michele Rusca e l’ex sindaca di Porto Ceresio Genny Santi (impegnata sul fronte Regione Lombardia). Invitato anche Edo Bobbià, esponente PLR già deputato e direttore della Società Svizzera impresari costruttori Sezione Ticino”. L’idea che va a sondare questa cordata – spiega Titta Bernasconi – è la possibilità di creare una sorta di fondazione legata anche a quella già esistente (la Fondazione Monte San Giorgio riferita al Museo dei fossili e al Visitor Center) e ad altre realtà della Montagna. In primo luogo si andrà a sondare la volontà dei proprietari dell’albergo-ristorante, della chiesetta e della funivia oltre che di molto terreno di passare di mano tutto quanto. Intenzione palesata già da diversi anni. Queste proprietà si inseriscono in un contesto naturalistico e geologico di alto valore con cave e miniere nonché vari livelli fossiliferi studiati già da anni e “sposati” da Unesco come un vasto territorio montuoso situato a sud del Ticino a cavallo fra il territorio svizzero e quello italiano. Da sondare anche l’interesse che potrebbe nutrire il Cantone rispetto a quest’idea, magari portata in aula di Gran Consiglio da un deputato.
Il San Giorgio è riconosciuto come patrimonio mondiale Unesco ed è noto come uno dei più importanti giacimenti fossiliferi al mondo, del Triassico Medio. Il luogo ha conservato una grande quantità di ritrovamenti paleontologici variegata anche per tipologia, molti dei quali mostrano un’eccezionale completezza e conservazione. I fossili rinvenuti includono rettili, pesci, bivalvi, ammoniti, echinodermi e crostacei. Quindi la neo-cordata è interessata a sostenere i valori naturalistici garantendo tuttavia un contesto di offerte turistiche, proposte culturali e storiche, nonché collegamenti viari che possano facilitarne la fruizione. Se è vero che in questi anni è già stata considerata la necessità di puntellare il San Giorgio sia dalle autorità cantonali che dall’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio, è altresì vero che oggi il gruppo di persone che ne discute, mira a creare una fondazione ad ampio raggio. Utopia o possibile realtà che darà un futuro alla Montagna?