Ventuno storie dimenticate o semisconosciute del Ticino per una “geografia segreta” del Cantone. E di queste, diverse sono visceralmente legate al territorio del Mendrisiotto. Stiamo parlando dei contenuti del nuovo libro di Carlo Silini. La sua presentazione è prevista il 21 novembre alle 18 nella Biblioteca del Convento dei Frati a Lugano con l’intervento dell’architetto Mario Botta che ne ha curato la prefazione parlando del mosaico di storie del passato come di un caleidoscopio di luci e ombre che si alternano. La sua chiave di lettura propone la suddivisione delle storie in tre gruppi: le narrazioni nelle quali incontriamo la luce, i capitoli che trattano le ombre e quelli che si situano nelle penombre.
Del Mendrisiotto viene ad esempio ricostruita la parabola dell’avventuroso contrabbandiere di libri proibiti che – da Capolago nell’Ottocento – sfidava i potenti che occupavano la Lombardia ed è stato catturato mentre cercava di raggiungere il suo amore. E ancora: il mistero di Ligornetto, quale villaggio degli scultori. E poi il vecchio OBV di Mendrisio con le sue storie degli ebrei in fuga. Si racconta del castello spuntato da un bosco a Tremona e si svela che nel 1914 i vertici dell’esercito svizzero avevano elaborato un piano per invadere l’Italia. Più a nord, protagonista di una storia dimenticata sono un dittatore in Val Verzasca e un genio visionario a Ponte Tresa. Si scopre che nel Seicento c’è stato un eroe anti-pandemia (di peste) a Biasca. Il libro ci accompagna attraverso misteri come quello di Giornico: chi ha costruito molti secoli fa un monumento ciclopico nei sentieri di montagna sopra questo paese, ma soprattutto: a cosa serviva? Tutte queste sono alcune delle vicende che compongono l’ultimo libro del giornalista di Capolago. Il volume, riccamente illustrato, propone ai lettori 21 servizi giornalistici dell’autore pubblicati negli ultimi 20 anni principalmente sul Corriere del Ticino e su Azione. È nelle librerie per le Edizioni San Giorgio (al prezzo di 26 fr). Un’occasione per conoscere il DNA nascosto del nostro territorio e i suoi protagonisti caduti nell’oblio. “Questo non è un libro di storia, ma di storie” spiega l’autore facendo riferimento ai luoghi e “alle vite coraggiose, feroci, tenere o ingegnose dei protagonisti”. È soprattutto a loro che dedico questo volume – scrive Silini – alla compagnia che mi hanno fatto a distanza di secoli o anni dalla loro scomparsa, regalando incanto a luoghi che prima mi sembravano privi di interesse, o quasi, solo perché non conoscevo la loro anima nascosta”. Vicende del passato che fanno riflettere sul presente come fa l’arch. Mario Botta: “Di recente la pandemia del Covid 19 e l’attuale vivere due o più guerre nel cuore del Mediterraneo, inimmaginabili per la nostra generazione, cresciuta nella pace, dovrebbero farci riflettere sulla straordinaria bellezza e, nel contempo, sulla fragilità del vivere collettivo”.