Il Calypso rinasce e si lascia alle spalle le battaglie legali

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Il bancone rosso come allora.

Il Calypso rinasce dal bancone rosso del suo bar che in molti 60-65enni ricorderanno. Siamo a Melano, sulla strada cantonale che costeggia la ferrovia e si affaccia sul lago Ceresio. Da due anni sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’edificio la cui storia ha fatto molto parlare di sé. “Il cantiere terminerà fra un paio di mesi, credo entro Natale” ci spiega Claudio Guidali che rappresenta il gruppo di proprietari dello stabile. Lo incontriamo sul posto e ci apre le porte al piano terreno. Non possiamo fare a meno di ripensare al film “La congiuntura” (1964) di Ettore Scola con l’attore Vittorio Gassman e alle scene girate proprio nel Calypso e appena fuori , oltre che a Gandria, Lugano e Mendrisio.

“Devo dire che dopo che andò in onda quel film, abbiamo avuto un boom di frequentazioni al bar. I clienti venivano in buon numero da Biasca, dal Luganese e Mendrisiotto e dalla Lombardia” ricorda il nostro interlocutore. Iniziamo dall’oggi. Cosa sta per diventare il Calypso? “Sarà un pub-bar al piano terra e al piano superiore ci saranno dei locali multiuso che potranno anche essere affittati per eventi musicali o altro”.
Quando si parla di Calypso è difficile non tornare con la memoria agli anni ‘70/‘80 quando anche nel Mendrisiotto iniziavano a funzionare molto bene i locali tanto che qualche gerente passò alle luci rosse. Da questi anni fino alla fine degli anni Novanta, fra semplici bar, disco-bar e locali a luci rosse, ricordiamo il successo del Motel a Maroggia, della Taverna dei Pini a Melano, della Rosa Nera e del Pedrocchino in quel di Chiasso, il Paradiso a Mendrisio nonché del Club 5 salendo verso Arogno e altri ancora.
Il bar Calypso di Melano aveva aperto camere in affitto al piano superiore. “La società gerente attuale lo rilevò poi nel 2007, ristrutturando le camere ed abbassando i prezzi degli affitti. Nel 2010 arrivò l’ordine di chiuderlo e poi vi fu una battaglia legale durata una decina di anni”. Nel Sottoceneri, ma a dir la verità in tutto il Ticino, in quegli anni si andavano definendo le regolamentazioni dei locali notturni ed era un terreno a dir poco “caldo”. Piani regolatori, appelli alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo, ricorsi, ecc. Dopo una chiusura durata 10 anni per battaglie legali – un braccio di ferro fra la società proprietaria dello stabile e le autorità locali – ora si apre dunque un nuovo capitolo al Calypso. E i lavori sono a buon punto.