Attraverso la chiave di lettura dell’umorismo, prenderanno il via i Percorsi pirandelliani a LaFilanda di Mendrisio. Il ciclo di incontri letterari curato dal professor Francesco Bianchi permetterà di focalizzare l’opera di Luigi Pirandello, scrittore, drammaturgo e poeta agrigentino insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.
Quattro date per altrettante conferenze impreziosite dalle letture affidate alle voci di Maria Luisa Cregut, Francesco Crescimanno e Roberto Regazzoni: si inizierà domenica 10 novembre alle 17 per poi proseguire in successione i giorni 17, 24 novembre e 1° dicembre alla stessa ora.
Pirandello è considerato tra i maggiori drammaturghi del secolo scorso per i temi affrontati e l’innovazione del racconto teatrale.
Durante la prima serata – anticipa il relatore – l’attenzione sarà concentrata sulla poetica pirandelliana imperniata sulla differenza tra umorismo e comicità. La comicità, spiega Bianchi, è l’avvertimento del contrario (che suscita la risata) e nasce dal contrasto tra l’apparenza e la realtà. Nell’umorismo entra invece in gioco una ponderata riflessione che dà origine a una sorta di compassione. L’autore, in altri termini, va oltre il primo avvertimento e cerca di scavare nel profondo.
Fra le tematiche che saranno introdotte – e che ricorreranno durante gli incontri – spiccano le osservazioni sulla molteplicità della personalità e il discorso sulla forma e la vita. “Per Pirandello – continua il professor Bianchi – la vita è un flusso continuo che non è possibile vivere se non fissandolo in certe forme, che sono le diverse maschere che tutti quotidianamente indossiamo”. Le novelle scelte per la prima serata mettono in evidenza questi concetti. La nozione di umorismo si ritrova in Il treno ha fischiato. Ne La patente, riscopriamo invece il tema dell’impossibilità di liberarsi della maschera che la società ci ha fatto indossare. Fuga, infine, tematizza il “deragliamento” dai binari della vita.
Il rapporto tra Luigi Pirandello e il teatro sarà centrale nell’incontro del 17 novembre. Francesco Bianchi ha selezionato brani da La signora Frola e il signor Ponza, suo genero; Così è (se vi pare); La verità; Il berretto a sonagli; La giara. Si affronteranno molteplici argomenti come quello della verità inconoscibile e della differenza tra l’essere e l’apparire. Ci sarà spazio anche per un altro soggetto, ossia quello del teatro nel teatro, con un accenno a Sei personaggi in cerca d’autore dramma attraverso il quale Luigi Pirandello sfonda la quarta parete, facendo cadere la finzione della rappresentazione. Non mancherà, a conclusione della serata, una piccola chicca cinematografica.
Al capolavoro Uno, nessuno e centomila è dedicata la terza serata dei Percorsi pirandelliani. Il protagonista Vitangelo Moscarda, colpito dall’osservazione della moglie sul suo naso, cerca di scoprire quale sia la sua vera identità e compie azioni contraddittorie per annullare le forme affibbiategli dalla società che lo costringono. In questo lavoro compare lo specchio, strumento profondo di conoscenza per il drammaturgo siciliano. Non mancherà un focus su Pirandello poeta con la presentazione di Mal giocondo, Preludio orchestrale e L’ultimo caffè.
Il ciclo di conferenze si chiuderà il pomeriggio di domenica primo dicembre con il romanzo Il fu Mattia Pascal pubblicato nel 1904, primo grande successo di Luigi Pirandello. Il protagonista cambia direzione alla sua vita immaginando di averne a disposizione una nuova, tuttavia questa illusoria libertà si trasforma in una sorta di prigione ancora più claustrofobica.