Vice) Contro la capolista la truppa di Alessandro Mangiarratti ci ha fatto un pensierino ma l’arbitro ha chiuso entrambi gli occhi su un calcio di rigore grande come una montagna e l’ira pesante del DG Nicola Bignotti non serve al Chiasso per fermare la marcia della capolista Wil.
Ora i rossoblù sono chiamati a un’altra gara impegnativa: domenica a Vaduz è vietato perdere.
Nonostante il risultato negativo (3-1) Alessandro Mangiarratti è soddisfatto della prestazione dei suoi: “Sul campo non si è vista una grande differenza, i ragazzi hanno fatto quanto avevo chiesto loro, c’è il rammarico di avere perso la partita nonostante fossimo riusciti a tenere testa alla squadra che è in vetta alla classifica. Siamo stati penalizzati da un rigore non concessoci dall’arbitro”.
Il Chiasso, in ritardo dopo appena una decina di minuti a causa di una malaugurata autorete di Alessandrini (che ha definito il primo tempo sull’1-0), è riuscito a riequilibrare la partita al 12’ del secondo tempo grazie a Josipovic, al suo quinto sigillo stagionale.
La squadra dopo un primo tempo opaco – ma il Wil non ha fatto di meglio – ha giocato nella seconda parte in tutta brillantezza mostrandosi a tratti superiore all’avversario. L’atteso gol dell’1-2 non è tuttavia arrivato anche perché il direttore di gioco ha chiuso gli occhi su un netto calcio di rigore su Monighetti. Questo episodio (nonché un altro meno evidente per fallo su Josipovic) ha finito con lo scatenare le ire del DG Bignotti che l’arbitro è stato costretto a spedire in tribuna. La partita è poi stata decisa da Savic, appena entrato in campo, all’83’. Lo stesso giocatore nei minuti di recupero (94’) si è illustrato con un’altra rete. Il risultato di 3-1 è sicuramente da mettere in dubbio: il rigore non fischiato è dovuto a una grossolana svista di Sven Wolfensberger.
Ma non bisogna stare a recriminare perché, come ben sappiamo, i se e i ma lasciano il tempo che trovano.
Domenica è in programma la trasferta nel Principato del Liechtenstein dove ad attendere Mangiarratti e i suoi boys ci sarà il Vaduz, squadra coriacea fin che si vuole ma dal rendimento altalenante, tanto da trovarsi, anziché nelle prime posizioni come gli “esperti” avevano pronosticato, sul fondo della classifica con un misero punto di vantaggio sui ticinesi. Non che si tratti di una partita da 6 punti, però è fondamentale fare risultato anche perché sarebbe sbagliato continuare a fare affidamento sull’Aarau (ultimo con 4 punti a meno 7 da Andrea Padula e compagni) che questa sera nell’anticipo di Challenge avrà a che fare proprio con i sangallesi.
Nelle ultime cinque partite, il Vaduz ha già perso – per incompatibilità di calendario due volte dal Winterthur (0-1 in casa e 2-1 otto giorni fa in trasferta) – ha però pareggiato con Wil (0-0) e Kriens (2-2) e vinto con l’Aarau (2-1). Complessivamente ha dunque raccolto 5 punti.
Il bottino del Chiasso è identico: ha pareggiato a Kriens (1-1), perso al Riva IV dal Rapperswil (0-1), vinto a Winterthur (1-0), pareggiato in casa con il Losanna (1-1) e infine perso a Wil. I sangallesi avevano già fatto il pieno al Riva IV (0-2) all’andata.
È sempre stato detto che la squadra può giocare alla pari e fare risultato con qualsiasi avversario: 11 punti in altrettante gare non sono certamente da buttare. È comunque utile dare uno sguardo alla prima metà dellaclassifica: il Wil ha 21 punti, al secondo e terzo posto con 20 troviamo Losanna e Winterthur, al quarto il Servette con 18, in quinta posizione il modesto Rapperswil con 16.
Perciò si può e si deve fare di più!