Centro del tessile, Chiasso ci mette del suo

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(p.z.) Chiasso vuol diventare una città alla moda, svecchiarsi ed accogliere studenti di scuole superiori cantonali come hanno fatto Lugano e Mendrisio (fra l’altro anche loro con dei “campus” costruiti a ridosso di impianti ferroviari). Convince anche l’idea di recuperare una porzione di quel territorio che ormai non serve più alle FFS.

In questo spirito si sono ritrovati tutti d’accordo i gruppi politici del Consiglio comunale riunito lunedì sera per esaminare un lungo elenco di trattande che si è poi sensibilmente ridotto per mancanza di alcuni rapporti commissionali. Tutti d’accordo – dicevamo – tanto da esprimere interventi di soddisfazione e voto unanime sul credito di 400 mila franchi chiesto dal Municipio quale contributo all’acquisto – da parte del Cantone – di una porzione del sedime di proprietà FFS, per realizzarvi la nuova sede del centro professionale tecnico del settore tessile. “Questo progetto ci ha tenuto in sospeso per 8 anni – ha ricordato Denise Maranesi (US-I Verdi) in veste di relatrice del rapporto della Gestione – col tira e molla fra FFS e Cantone (nei mesi finali) sul prezzo del terreno. Chiasso era arrivato a rendersi disponibile a erogare 1 milione al Cantone. Cifra che poi è stata ridotta. L’ubicazione è interessante: la scuola troverà posto nel comparto ferroviario e si concentrerà sul settore della moda e il tessile che negli ultimi anni hanno conosciuto sorti economiche e di mercato altalenanti”. Del resto Chiasso è a pochi chilometri da Milano, una delle capitali mondiali della moda e questo fatto può mettere il futuro centro in un contesto interessante di relazioni. Complimenti al Municipio che porta a casa questa mossa sono stati espressi dal capogruppo del PLR, Luca Bacciarini. “Finalmente Chiasso può fregiarsi di questo centro professionale e dimostrare di avere gli atouts necessari per ospitare una scuola cantonale”. Nel discorso precedente il voto, non è mancato un riferimento al passato Municipio il cui impegno su questo fronte è stato pure fondamentale, come ha segnalato Gianandrea Mazzoleni (Lega): “L’iter era iniziato nel 2010 quando la cittadina di confine – insieme ai Comuni del basso Mendrisiotto – aveva manifestato al Consiglio di Stato il proprio interesse affinché il centro professionale potesse trovare sede a Chiasso. Un centro professionale che riunisce sotto lo stesso tetto due scuole: la scuola d’arti e mestieri di sartoria e la scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda che attualmente sono divise”.
Il progetto riqualificherà una zona ferroviaria e prevede la realizzazione di parcheggi park & ride. Da parte sua Mauro Mapelli (PPD), ha espresso soddisfazione per questo primo passo concreto verso l’opera ed ha ricordato l’impegno profuso dal precedente Esecutivo e dalla deputazione del Mendrisiotto in Gran Consiglio (fra cui ha citato Giorgio Fonio). “Oggi facciamo il primo step – ha dichiarato il sindaco Bruno Arrigoni – ma poi dovremo essere bravi a spingere affinché il progetto non si areni e si sviluppi in modo da poter posare la prima pietra verso la fine del 2020/2021. Ritengo che questa sia una scelta molto importante non solo per Chiasso ma per tutto il Mendrisiotto”.

Costerà 36 milioni e accoglierà 280 studenti
In base alle previsioni, la struttura scolastica dovrebbe essere aperta nel 2024. Al suo interno saranno attive 330 persone di cui 280 studenti e le altre in veste di docenti e personale amministrativo.
Dopo che il Parlamento cantonale ha stanziato lo scorso mese 8 milioni di franchi per acquisire il fondo di circa 4.300 metri quadrati, la progettazione del centro e la prima fase del concorso, Cantone e Comune dovranno affrontare i costi di realizzazione dell’opera: si stimano circa 36 milioni di franchi, parcheggi compresi. Non è ancora dato sapere quanto sarà chiesto alle autorità locali in questa fase centrale del progetto. Quando riusciremo a capire dove andremo a finire con le partecipazioni del Comune?, è stato chiesto dai banchi del Legislativo. “Non siamo ancora a conoscenza delle tempistiche previste; – ha risposto il sindaco – ma pensiamo che entro un anno sapremo di più anche al riguardo dei posteggi e del park & ride. Entro fine 2019 dovremmo avere le idee più chiare”.