Vacallo, confronto sul “posto giusto” per la CPA ma anche sul concetto

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(red.) Quanto tempo occorrerà ancora per la realizzazione di una casa degli anziani a Vacallo? Sono trascorsi più di 10 anni da quando si incominciò a parlarne, nel 2007. La serata pubblica di lunedì, nell’aula magna della scuola elementare, non ha sicuramente mostrato che la struttura – così come concepita dal Municipio e dal Consiglio comunale – vedrà la luce in tempi ragionevoli. Sono i referendisti ad avere, come si dice, il coltello dalla parte del manico. Dovessero essere sconfitti in votazione popolare il 25 novembre prossimo, faranno di tutto per portare avanti la propria idea – hanno dichiarato lunedì – ostacolando con gli strumenti previsti dalla legge la “location” identificata in basso al paese. E questa è la sola sulla quale la Fondazione Casa San Rocco di Morbio Inferiore è disposta ad investire 24 milioni di franchi. Altre posizioni, nel comparto delle vecchie scuole o in alto, dove ci sono il Comune, la chiesa, il Centro Sociale, non entrano in linea di conto per la fondazione diretta da John Gaffuri. Dovessero, invece, uscire vincitori i referendisti, che sono sostenuti dal PLR, il Municipio dovrà cercare altre soluzioni, anche se al momento, come è stato dichiarato lunedì, di “Piani B” non ce ne sono.

Un grande interesse
L’unica cosa certa, a questo punto, è il grande interesse che il tema solleva tra la popolazione, manifestatosi chiaramente lunedì: nell’aula magna della scuola non c’erano più posti liberi e parecchie persone sono rimaste in piedi.
Anche quattro anni fa, quando il pianificatore aveva spiegato i problemi legati ad altre ubicazioni, e i vantaggi di quella poi scelta dal Legislativo attraverso l’adozione di una specifica variante di Piano regolatore, c’era un pubblico assai numeroso. Variante che è stata votata all’inizio di questa estate. Ma la scelta di costruire in zona Concabella, dove si trovano i campi sportivi, trova molte resistenze, sfociate in un referendum che ha raccolto 397 firme, un centinaio in più di quante ne erano necessarie. C’è da pensare che saranno in molti a partecipare a questa votazione popolare.
Ciascuno dei due fronti è ben convinto di avere ragione ed è determinato nel farle valere nelle prossime settimane. “Entrambe le parti sembrano convinte che i propri argomenti siano quelli a godere di maggiore legittimità”, ha commentato Marija Mladinovic, scrivendo sul CdT la cronaca della serata.

I passaggi delle auto
Fra i temi di maggior “combattimento”, lunedì, quello degli accessi. Oggi, ha spiegato il Municipio, su via Concabella ci sono 450 passaggi sul punto di accesso di quello che ora è un quartiere residenziale. Ci saranno 176 passaggi in più, quelli relativi all’attività della casa degli anziani, un’auto ogni minuto; dunque un aumento molto relativo. “Però saranno concentrate nei medesimi orari” hanno replicato i referendisti.
Movimenti che comunque, in un modo o nell’altro, ci saranno, pensando che il quartiere è destinato a cambiare volto. Proprio questo cambiamento fa storcere il naso ai residenti, che per primi si sono impegnati a raccogliere le firme del referendum. La variante – ha di nuovo sottolineato il Municipio – serve per chiarire bene cosa si vuol fare, dando la precedenza alla casa degli anziani. Si farà un concorso di idee, prima di entrate nei dettagli.
Ma i referendisti spingono sull’insieme degli oggetti che la variante prevede di contenere, al di là della casa deli anziani: “ci sarà un nuovo quartiere al posto del campo sportivo, con un ostello da 50 posti, due palestre, spazi commerciali e di servizio, una casa anziani medicalizzata, un asilo nido, una fattoria didattica, un autosilo…”. Si tratta degli spazi che, gradualmente, e ogni volta passando dal Consiglio comunale, seguendo dunque le procedure democratiche, andranno a formare il concetto di parco intergenerazionale promosso dalla Fondazione San Rocco e dai tre Comuni, ha spiegato il Municipio. I referendisti credono a questo concetto, ma fra il pubblico c’è stato chi lo ha contestato: “ho lavorato con gli anziani e so che hanno bisogno di tranquillità e non di ragazzi che, per loro natura, tranquilli non sono”, ha detto una signora. Concetto che comunque può essere sviluppato anche negli altri comparti scartati dal pianificatore e dal Municipio, hanno replicato i referendisti; i quali, al di là dei giudizi di valore su questo nuovo modo d’intendere le case di riposo, sostengono che non necessariamente, quella attesa, deve essere la casa “di Vacallo” ma si può benissimo immaginare un edificio di taglia regionale. Ancora sulla posizione scelta, il Municipio, rispondendo ai referendisti, ha assicurato che il terreno, sotto il quale un tempo c’era un deposito di copertoni e altro materiale, non presenta alcuna criticità.

Vendo la mia proprietà
Fra coloro che non ammainano la bandiera riguardo alla possibilità di costruire altrove la struttura, la voce di una proprietaria, che lunedì, davanti a tutti, (“e mio marito è d’accordo”) si è detta disposta a vendere la sua proprietà, affinché i terreni che sono già di proprietà del Comune possano essere ampliati, così da costruire lassù la casa degli anziani.