
C’è lo zio? Il tono al telefono è colloquiale, diremmo confidenziale, e trae in inganno. Però la voce non è la solita, sarà per l’intonazione. Magari si è buscato il raffreddore, pensa qualcuno. Oppure vi sono delle interferenze nell’apparecchio telefonico. Ad una certa età, quasi tutti hanno la gioia di avere dei nipoti e la “banda del falso nipote” in certi casi trova terreno fertile; periodicamente dunque ci riprova un po’ in tutto il Ticino. È capitato ancora questa settimana, a diverse persone del Mendrisiotto, residenti fra Coldrerio e Chiasso-Pedrinate. Ma vediamo cosa succede a chi viene preso di mira. Per farlo ci basiamo su alcune testimonianze ma sono molti i casi segnalati in questi anni. Episodi che mettono insicurezza a coloro ai quali capitano.
Squilla il telefono fisso di casa: “Lo zio come sta?” chiede a bruciapelo l’interlocutore. “Meglio grazie, ma tu chi sei? Sei Francesco?”, si sente chiedere lo sconosciuto. “Sììì, sono Francesco” replica il truffatore cui non pare vero di poter entrare nel personaggio. “Dovrei parlare con lo zio” incalza e quando la persona richiesta viene al telefono, il “falso nipote” inizia a dire: “C’è una cosa che dovremmo risolvere fra di noi. Sto comperando una casa a Como. I proprietari mi hanno detto che vogliono i soldi subito ma la banca me li libererà solo domani. Tu dovresti venire qui a Como a portarmi dei soldi”. Questa dunque la modalità di adescamento alla quale fortunatamente non hanno abboccato le persone che ci stanno raccontando l’accaduto. Infatti, uno dei truffatori si è fatto smascherare perché – a differenza del nipote verace – non sapeva una parola di dialetto! “Ti ta set ul mè nevut dala pell di zücc” si è sentito dire dal settantenne momò che non ha poi lesinato rimproveri prima di appendere la cornetta. Un’altra signora del Basso Mendrisiotto – subodorando l’inganno – ha messo alla prova l’interlocutore. Gli ha chiesto se era la nipote che veniva a prenderla con l’auto. “Sì, sono io” si è sentita rispondere. Peccato che la zia (quella vera) non aveva nipoti muniti di automobile… Un’altra persona – davvero senza nipoti – non è stata sfiorata dal dubbio che potesse esserci un vero familiare dall’altro capo del telefono ed ha attaccato senza remore. Rimane una domanda: come fanno a sapere che contattano persone anziane? Di regola la Polizia cantonale invita a segnalare questi episodi per evitare che altre persone possano cadere nella truffa e consegnare ingenti somme ai falsi nipoti. “Nipoti” che – guarda caso – si premurano di mandare un’amica alla consegna dei soldi a Como. Forse perché i loro tratti somatici non assomigliano per niente a quelli del vero parente?