“Avanti così, non temiamo il Bellinzona”

0
1848
Il DS del Mendrisio Omar Croci.

Henri) Il Mendrisio di Francesco Ardemagni ha regalato la prima vittoria stagionale ai propri tifosi. Il direttore sportivo Omar Croci è contento e soddisfatto del bilancio ma – precisa – “i legni ci sono costati almeno 2 punti”.

Con Omar entro subito nel vivo del derby che si giocherà domani allo stadio comunale di Bellinzona.
Che derby ti aspetti sotto il profilo del risultato finale e dell’ambiente che troverete sulla piazza più calda del Ticino?
Abbiamo un pubblico meraviglioso e probabilmente unico in quanto a presenza su qualsiasi campo di 1° lega della Svizzera, compresi gli incontri infrasettimanali: questo ci permetterà di sentirci a casa. Si va a Bellinzona con il massimo rispetto per l’avversario, ma Bellinzona o Seuzach, la partita va sempre giocata con la massima concentrazione. Non è un caso se lo scorso anno siamo stati i migliori in una ipotetica classifica avulsa fra le prime mentre al confronto di squadre retrocesse o rimaste nella categoria per pochi punti, siamo riusciti a regalare parecchi punti. Il campionato è difficile e risultati utili in partite come queste hanno un valore se poi si riesce a dare continuità.
Prima vittoria con il San Gallo 2: come è stata la partita?
Tradizionalmente propensi ad affrontare le U21 con l’atteggiamento corretto, non siamo stati da meno in questa circostanza. Abbiamo aggredito l’avversario facendo leva sulla nostra buona condizione atletica e siamo stati bravi nel primo tempo quando abbiamo convertito in rete due delle quattro limpide palle goal che abbiamo creato. Nella ripresa non siamo riusciti a chiuderla e nel finale abbiamo prima incassato il goal del 2-1 e poi abbiamo dovuto difenderci. La partita è servita per arrivare a comprendere dove sappiamo far bene e su cosa dover migliorare.
Mendrisio imbattuto dopo tre giornate, 5 punti totalizzati. Bilancio complessivamente positivo, mancano punti?
Non si dovrebbero giudicare le prestazioni estive che sono figlie di tutta una serie di circostanze non sempre sincere. Effettivamente, per quanto prodotto sul campo nei primi 270’ possiamo ritenerci in credito di almeno due punti: contro l’Eschen il nostro attaccante Michel Sarr ha colpito tre legni, di cui uno durante l’ultimo minuto di recupero e a Seuzach siamo stati raggiunti nel finale: anche in questa circostanza Sarr ha colpito una clamorosa traversa. Il bilancio non è complessivamente positivo ma siamo in crescita e sulla strada giusta come dimostrato contro il San Gallo.
È stato detto dopo la partita con il San Gallo che eravate stanchi: è vero?
Chi ha visto giocare la U21 del San Gallo nelle prime due partite di campionato a Gossau e a Wil sa di cosa parliamo. Una squadra di ragazzi il cui elemento più anziano è un ’97 ed è composta esclusivamente da ’98 e ’99. Non si tratta di squadre dotate di particolare fisicità ma di corsa e qualità. Aggredire una squadra come il San Gallo comporta un dispendio notevole di energie. Li avessimo lasciati giocare, ci avrebbero probabilmente costretti nella nostra metà campo ad aspettare buone occasioni per ripartire in contropiede. Non so quante squadre saranno in grado di fare la partita contro i ragazzi di Tsawa!
E ora sotto con il Bellinzona. Contro i granata, poco importa se in casa o fuori, ci date dentro come “leoni”. Siete diventati un po’ la loro “bestia nera”, giusto?
Questo dimostra che in un confronto diretto non abbiamo nulla da temere rispetto ai granata. Il derby resta una partita speciale alla quale tutti vogliono partecipare e conseguentemente arrivare preparatissimi. Lo scorso anno siamo stati penalizzati all’andata da un grave errore arbitrale che ci ha costretti ingiustamente a giocare in 10; dopo aver segnato il goal del vantaggio, siamo stati raggiunti nel finale. A Mendrisio siamo stati protagonisti di una delle nostre migliori prestazioni della stagione e siamo stati gli unici – insieme a Gossau, Red Star e Stade Losanna – a non permettere alla squadra di Patelli di segnare. I risultati dello scorso anno ci danno fiducia e consapevolezza di giocarla partendo da elementi oggettivi.