
(red.) Le macchine sono ferme, anche questa giornata è finita. Roberto Köchli, adesso, ha tempo per parlare del suo lavoro di moderno artigiano del legno, uno dei pochi rimasti nella zona. Come tanti altri imprenditori ed imprese, sconta anche lui l’onda lunga della decisione della Banca Nazionale, presa ormai due anni fa, di abbandonare la soglia minima di 1,20 fr per euro.
Ma Köchli lo conosce bene il mercato – ci lavora da 28 anni – e sa che la qualità e l’innovazione sono determinanti. Con la mano sfiora l’anta di un armadio, il cassetto di una cucina: all’interno dei suoi mobili ci sono piccoli motori che aprono / chiudono, o muovono verso l’esterno e poi rientrano. Come succede con gli altri materiali, ha ricercato personalmente le aziende in grado di fornire e garantire questi piccoli gioielli tecnologici, che facilitano la vita domestica quotidianaAntiche travi e legni pregiati
In esposizione un pianoforte, un tempo malandato, che Köchli ha restaurato, trasformandolo in un bar da casa, unico ed esclusivo.
Poco più in là panche e tavoli con un moderno design, ricavati da antiche travi e legni pregiati del territorio. La maggior parte dell’arredamento viene prodotto utilizzando materiali, colle e vernici rispettose dell’ambiente. Il tutto in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Certo non è più come qualche anno fa, quando si poteva pianificare ed assicurare il lavoro sull’arco di diversi mesi. La riserva degli ordini è diventata molto più corta. I dipendenti, tutti qualificati e da lungo tempo in azienda, rimangono sempre una decina, tra cui un disegnatore e un paio di apprendisti, ai quali Köchli non riesce purtroppo ad assicurare un posto di lavoro una volta terminato l’apprendistato. Ma i rapporti con loro sono sempre buoni, la maggior parte è rimasta nella professione presso altre ditte.Il “sistema duale” della Svizzera
Questa di Riva San Vitale, nella zona industriale a confine con Mendrisio-Rancate, infatti, è un’ottima struttura di tirocinio per i giovani e riflette i valori del “sistema duale” d’apprendistato, a scuola e in azienda, sistema che l’Italia e molti altri paesi non hanno, tanto che la Svizzera è stata invitata a proporlo negli Stati Uniti.
Nella formazione c’è anche il tempo per sensibilizzare il futuro operaio all’utilizzo dei materiali moderni, perché il falegname di oggi non lavora più soltanto il legno.
Dover rinunciare ad un operaio qualificato per mancanza di lavoro è una perdita importante in quanto, dice Roberto Köchli, “va perso un po’ del nostro mestiere, del nostro sapere, di quelle competenze che giorno dopo giorno il personale e gli apprendisti acquisiscono lavorando su materie prime ricercate e sempre diverse”; prodotti che non sono mai uguali.Lavoro anche oltre San Gottardo
Per garantire la piena occupazione al proprio personale, la falegnameria RK non si limita al mercato regionale. Sono infatti numerosi i clienti confederati che amano trascorrere le vacanze nel Basso Ceresio e che, grazie al passaparola, una volta conosciute la professionalità e le competenze si rivolgono al signor Köchli per effettuare forniture anche nelle loro abitazioni oltre San Gottardo. Capita così di partire con tutto quanto occorre con destinazione questo o quel cantone in cui permane ancora l’abitudine di interpellare gli artigiani locali, o in questo caso il falegname ticinese, piuttosto che la grande ditta o i fornitori esteri; al contrario di quanto accade spesso in Ticino, dove la concorrenza, complice la frontiera assai vicina, preme con una produzione di massa e a basso costo.
Ma un conto è far posare una cucina da una ditta estera, con l’incognita ad esempio della salubrità dei materiali utilizzati dai fabbricanti (come ad esempio la formaldeide – proibita a noi), un altro è costruirla centimetro dopo centimetro, ponendo attenzione al disegno, ai materiali, all’unicità, alla perfezione degli spigoli, al giusto rapporto fra le cerniere e il peso che devono portare. Dove richiesto, prima di montare l’arredo nello spazio previsto, occorre poi chiamare altri artigiani (elettricisti, idraulici, pittori e muratori), tutti professionisti competenti; infine bisogna controllare che tutto sia stato fatto a regola d’arte.Nella rete sociale
Tutto ciò ha un costo, soprattutto se la cucina o il mobile sono ordinati su misura; e gli artigiani come Roberto Köchli se ne rendono conto. Ma soltanto riconoscendo questo lavoro di qualità si garantisce la sopravvivenza delle professioni artigianali, con tutto quel che segue in rapporto alla “rete” in cui l’artigiano è inserito, iniziando dal pagamento delle imposte e delle assicurazioni sociali; fino al mantenimento, nelle piccole aziende come questa, dei posti di tirocinio per i nostri ragazzi e ragazze.
E a proposito di giovani, vale la pena concludere con la notizia che tre studenti, due ragazzi e una ragazza che frequentano la SUPSI hanno trovato una significativa collaborazione con l’azienda di Köchli per il lavoro di diploma.