Il “Verga novelliere” a Morbio

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Casa comunale e municipio di Morbio Inferiore

Affronta il Verga novelliere il ciclo di “Serate letterarie” promosso in questo inizio d’anno dal Dicastero cultura, manifestazioni e tempo libero di Morbio Inferiore.
Il professor Francesco Bianchi, nel contesto di due incontri in agenda giovedì 2 e martedì 7 febbraio – dalle 20.15 alle 21.45 nella sala del Consiglio comunale – traccerà un ritratto di Giovanni Verga (1840-1922), selezionando alcuni elementi significativi  della vasta produzione dello scrittore catanese, dalle novelle siciliane a quelle milanesi.

La formula si è ampiamente consolidata negli anni. Le “Serate letterarie” promosse dal Municipio di Morbio affascinano un pubblico eterogeneo: da Manzoni a Dante, da Boccaccio a Pirandello, da Leopardi a Carlo Porta, la vastità della produzione letteraria italiana è stata scandagliata da differenti punti di vista.  I prossimi due appuntamenti permetteranno ai partecipanti di avvicinarsi alla ricchezza degli scritti di Verga, iniziando da alcuni cenni biografici che faciliteranno la conoscenza dell’autore, per poi soffermarsi sulle scelte innovative, sia per quanto riguarda i temi  affrontati, sia a livello stilistico.
La serata di giovedì prossimo, 2 febbraio, sarà incentrata sui personaggi cosiddetti “diversi” dell’universo verghiano – “poiché seguono altri valori” puntualizza il prof. Bianchi a l’Informatore – tratti dalle raccolte siciliane Vita dei campi e Novelle rusticane (pubblicate dopo il 1878). Esclusi, disadattati, intrusi in una nuova classe sociale. Personaggi celebri come la Lupa, l’Amante di Gramigna, Rosso Malpelo, Turiddu o Jeli il pastore: “tutti vittime del conformismo di una società chiusa e immobilista, quindi emarginati o discriminati” prosegue il relatore che, nell’ambito dei suoi interventi, metterà l’accento, come detto, sulla rivoluzione tematica operata dallo scrittore siciliano. Nel Verga verista gli umili hanno un ruolo di primo piano, la storia viene narrata dal loro punto di vista. In ambito stilistico si porrà in evidenza il concetto di impersonalità, laddove l’autore rinuncia a esprimere ciò che lui pensa, cancellando di fatto il narratore onnisciente.
L’incontro di martedì 7 febbraio accenderà i riflettori su un altro capitolo della vita di Giovanni Verga, legato al suo soggiorno milanese. Francesco Bianchi osserva infatti che le novelle Per le vie (composte tra il 1882 e il 1883) e Drammi intimi (1884) appaiono molto diverse da quelle siciliane in quanto prendono in esame temi di ampio respiro sociale. Temi tragicamente attuali – rileva – come il femminicidio, o ancora il contrasto tra ricchi e poveri, l’emarginazione degli ammalati, il ruolo della famiglia e degli amici. I personaggi descritti da Verga appartengono ai ceti più umili ed emarginati della città lombarda. Di questo periodo sono gli scritti “Il canarino del N. 15”, “In piazza della Scala” e “Al veglione” che il relatore presenterà al pubblico delle “Serate letterarie”.  A prevalere, annota ancora Bianchi, è il fatto di cronaca, e forse per questo la raccolta Per le vie appare come più verista delle raccolte verghiane.
Durante gli incontri in calendario a Morbio, a Maria Bianchi e Sergio Ostinelli, come per le passate edizioni, sarà affidato il compito di dare voce ai protagonisti, attraverso una selezione di letture dall’opera verghiana.
Tornando alla biografia dello scrittore – contraddistinta pure da momenti di delusione e amarezza – segna il periodo milanese anche il successo del dramma “Cavalleria rusticana” con Eleonora Duse (1884) e la successiva riduzione musicale di Pietro Mascagni. Verga rientra definitivamente nella sua Catania nel 1893. Nel 1920, per festeggiare i suoi 80 anni e la nomina a senatore, Luigi Pirandello tiene il discorso ufficiale. Giovanni Verga muore nella sua casa nel 1922.