La ricca mensa di Spoerri

0
1519

(red.) “Nella vita io non ricerco le soddisfazioni: queste, se vogliono, arrivano da sé; credo molto nella casualità delle cose: se vogliono succedere, avvengono. In questi mesi sono state richieste mie esposizioni a Berlino, Amburgo e Firenze. Continuo a viaggiare, nonostante la mia età, divulgo il mio concetto artistico con la continua voglia di pormi domande”. Così Daniel Spoerri, classe 1930, fondatore della Eat Art, protagonista della mostra allestita in questi mesi, fino alla fine di agosto, al Max Museo di Chiasso, risponde alla domanda di Nicoletta Ossanna Cavadini “lei ha raggiunto molte soddisfazioni, quali ricorda con maggiore piacere?”.

Il dialogo tra l’artista svizzero e la co-curatrice della mostra appare nel catalogo, completo e rigoroso pubblicato in occasione della mostra di Chiasso e di Modena, che sarà aperta il 10 ottobre prossimo. Le istituzioni culturali delle due città, con relativi partner e sponsor, l’hanno prodotta insieme, entrambe mosse dal medesimo stimolo, quello del cibo. Modena è collocata nel trangolo di produzione alimentare fra i più importanti in Europa e conta numerosi collezionisti di “Eat Art”; Chiasso ha allacciato, grazie a questa mostra, solidi legami con l’Expo di Milano, dedicata alla nutrizione del pianeta, che chiuderà i battenti il 31 ottobre. A Milano, e al padiglione svizzero in particolare, Spoerri ha portato il suo Meissen Porzellan Puzzle, opera di 360 kilogrammi in porcellana bianca realizzata per l’occasione.
L’artista ha alle spalle una vita intensa e movimentata. La Eat Art, probabilmente, si può capire soltanto pensando a tutto ciò che Spoerri ha fatto nella vita: è stato primo ballerino allo Stadttheathr di Berlino, coreografo, cuoco e proprietario di ristoranti molto in vista, editore, narratore… Da decenni è fra i protagonisti dell’arte contemporanea, quella che gioca con gli oggetti, i materiali più disparati, le grandezze ed i volumi più strani. La sua Eat Art vide la luce nel 1967, quando Spoerri imbastì una critica allo sperpero dell’uso del pane, da sempre il simbolo del cibo. Nell’ambito di un progetto artistico nato a Parigi,  Edition MAT, Spoerri, negli stessi anni, si pose l’obiettivo di aprire l’arte contemporanea alle classi sociali meno favorite: con gli “originali multipli” di artisti famosi, o che lo sarebbero diventati, il prezzo dell’opera si riduceva. Poco più tardi Spoerri aderì, in America, alla cosiddetta “rivoluzione creativa” proclamata dal movimento Fluxus, cui il Centro Culturale Chiasso ha dedicato ampio spazio nel 2012.