Mendrisio torna nelle cifre nere

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tetti Mendrisio Borgo

(red.) “Usciamo da un ciclo di cifre rosse pesanti”. Grazie al contenimento delle spese – operato con certosino mestiere –  e a significative sopravvenienze d’imposta (8.6 milioni, 4 in più rispetto a quanto preventivato), il sindaco Carlo Croci ha commentato con soddisfazione i consuntivi 2014 di Mendrisio che chiudono con un avanzo d’esercizio di poco superiore ai 3 mio e mezzo di franchi.

 

Occorreva invertire una tendenza – negli ultimi anni il Comune aveva registrato disavanzi milionari – e così è stato. Il risultato confortante avrebbe potuto presentarsi ancora più rotondo, senza la vertenza-casinò che ha privato le casse cittadine di un contributo pari a 1.5 mio di franchi. Su questo punto, il sindaco, affiancato dal capodicastero Finanze Piermaria Calderari, dal segretario comunale Massimo Demenga e dal responsabile dei servizi contabili Andrea Luisoni, è stato chiaro; il Municipio attende che sul tema si esprima la Commissione federale delle case da gioco: “riteniamo che l’Admiral abbia disdetto una convenzione per noi non disdicibile. Il capoluogo, dunque, non allenta la presa; nondimeno ha dimostrato di saper sopportare tutte le spese anche senza “l’aiutino” del casinò.
Sui volti dei membri dell’Esecutivo è tornato il sorriso. Il risultato, ha sottolineato Calderari, giunge nel momento in cui la città sta compiendo un grande sforzo per quanto riguarda gli investimenti strategici. Risultato che permette altresì di riportare il capitale proprio oltre i 22 mio, più o meno alla situazione precedente la terza tappa aggregativa. Il consuntivo registra anche l’ammortamento amministrativo di 10 milioni legato alla prima tranche del dividendo AIM.
Una riflessione si impone, e il Municipio l’avvierà prossimamente, quanto al moltiplicatore d’imposta. Bisognerà valutare, come ha preannunciato Croci, se riconsiderare l’aumento di cinque punti attuato nel 2014 che ha portato la pressione fiscale al 75%.
Sindaco e capodicastero hanno ammonito sulla necessità di non abbassare la guardia. Il percorso che ha consentito di rientrare nelle cifre nere non è stato indolore. Un plauso è stato rivolto ai servizi dell’amministrazione che hanno fatto il loro dovere per ciò che attiene il contenimento delle spese. Spese che, per oltre il 50%, non sono governate a livello comunale: i principali oneri di gestione corrente, per più di 14 mio, concernono contributi al finanziamento di case per anziani, assistenza e cure a domicilio, contributi al Cantone per casse malati e aiuto complementare AVS… I costi derivanti da fatture emesse da enti sovracomunali aumentano di anno in anno.
Tuttavia il consuntivo “dà coraggio all’ente locale” ha detto Carlo Croci. La città ha avviato un programma ambizioso di opere che, cifre alla mano, è in grado di sostenere.

La percentuale di ammortamento applicata supera il 20%: “ciò che ci permette di abbattere la sostanza amministrativa”.
Le principali uscite per investimenti si riferiscono all’acquisizione del fondo per l’ampliamento del campus universitario (8.4 mio) e la realizzazione della prima fase del Centro di pronto intervento (5.6 mio). Seguono poi la ristrutturazione del palazzo comunale ad Arzo, i contributi al Cantone per il finanziamento del Piano dei trasporti e il completamento della misurazione ufficiale per il registro fondiario definitivo.
L’avanzo d’esercizio è la differenza tra le uscite per 91 mio e le entrate che si attestano a quota 94.5 mio, ciò che fa parlare il sindaco di un bilancio solido.
La valutazione del gettito è pari a 43’330’000 mio. Somma – ha puntualizzato Piermaria Calderari – valutata prudenzialmente tenendo conto della novità legata alla libera fluttuazione del cambio franco-euro e della terza riforma dell’imposizione delle imprese alla quale l’ente pubblico è molto attento.
Rispetto al preventivo, il consuntivo fa segnare un aumento del gettito proveniente dalle imposte alla fonte e dalla partecipazone della tassa sugli utili immobiliari.
Dando uno sguardo ai principali indicatori, l’autofinanziamento per l’anno 2014 si cifra in 19.3 milioni. Il grado di autofinanziamento è del 118.7%, la capacità di autofinanziamento del 21.1% (a preventivo era prevista del 9 per cento!). Il capitale proprio, come già accennato, supera i 22 milioni di franchi.
Il debito pubblico – ha fatto notare il responsabile del dicastero – è diminuito nella misura di 3 milioni di franchi raggiungendo quota 70 milioni, ciò che rappresenta un importante segnale in riferimento alla capacità progettuale di Mendrisio. Il debito pubblico pro capite  pari a 4’767 franchi – ha subito una flessione di 305 franchi rispetto al 2013.