• (red.) Si chiama Cere, abita a Melide, gli piacciono, come si può ben vedere, le tavolate allegre ed ha il compito di promuovere le bellezze del territorio che si specchia a sud del Ponte-diga, con un occhio di riguardo per Melide e il Monte San Giorgio.
L’ha inventato Francesco Castelli, giovane illustratore che collabora con l’agenzia di comunicazione e grafica “Studio 24”, di Rancate, che cura da diversi anni l’immagine di MelidEstate. L’organizzazione, stavolta, ha avuto bisogno di una mascotte che facesse conoscere questa manifestazione che richiama centinaia di persone anche dal Mendrisiotto. Ed è proprio alzando gli occhi sul panorama lacustre che là in fondo si vede il Monte San Giorgio con i suoi rettili carichi d’anni. Cere è un sopravvissuto del Triassico, il suo nome completo è Ceresiosaurus pusillus.Il “Cere” è stato presentato lunedì al Museo dei fossili del Monte San Giorgio, a Meride; felici, Giovanna Staub, site manager e Alessia Vandelli, direttrice, che una manifestazione di grande rilevanza popolare e turistica come MelidEstate, con la conduzione di Marlon Pianari, abbia pensato a questa montagna, celebre nel mondo, con il suo giovane museo, per essere un sito Unesco. “La nostra fondazione – spiegano – sostiene il progetto nato a Melide perché, accanto al compito di tutelare il patrimonio fossilifero, abbiamo il mandato di promuoverne l’unicità e l’importanza”. Cere, interpretazione fantasiosa dei rettili che un tempo vivevano nel mare del San Giorgio, diventerà un pupazzo di 174 cm e lo si vedrà gironzolare a Melide; ma potrebbe pure diventare amico delle scuole, mettersi a far teatro, diventare protagonista di strisce…, precisa Matteo Cassarino, titolare dello Studio24, insediato da alcuni anni a Rancate.
Intanto sulla Montagna il Museo dei fossili sta risvegliando attenzioni. Dopo l’apertura, in maggio della bottega-bar L’incontro, a cura dell’Associazione MerideInsieme, da qualche settimana è in funzione a due passi da lì La Crisalide, un ristorantino slowfood, curato da Erica e Wolfgang Küng, due zurighesi, da alcuni anni a Meride, dove gestiscono, con successo, un B&B di ottimo livello. Ora hanno deciso di fare un passo in più, aprendo un piccolo ritrovo con una precisa identità: a tavola ci sono prodotti del territorio.
Cere potrà dunque trovarsi in buona compagnia sulla Montagna: gli sforzi fatti dagli operatori turistici, dalla popolazione e dalle aziende dopo la nomina Unesco stanno dando buoni frutti.