
L’energia passa sotto il lago. Con un investimento di 9,4 milioni di franchi, di cui 6,8 sostenuti da Swissgrid SA – società proprietaria della rete svizzera di trasmissione – e 2,6 milioni a carico delle FFS, le due aziende si sono rese protagoniste di un pionieristico progetto di sostituzione di 6 cavi della linea elettrica ad alta tensione a 150 kV (kilovolt) tra Manno e Mendrisio che garantisce l’approvvigionamento di tutto il Sottoceneri. E la particolarità risiede nel tratto tra Brusino e Morcote, dove i cavi elettrici sono in larga misura inseriti in appositi tubi sul fondo del lago Ceresio. La loro posa risale al 1985 e pertanto, dopo quarant’anni di ben servito, nelle scorse settimane è stato necessario rimpiazzare i 6 cavi, considerati ormai al capolinea. Nel medesimo tratto c’è tuttavia una seconda rete di riserva posata nel 2008 e che sarà dunque sostituita nel 2048.
I dettagli del progetto sono stati illustrati martedì mattina nel corso di una conferenza stampa. Gabriele Crivelli, responsabile della comunicazione di Swissgrid SA, ha dapprima delineato il contesto del sistema elettrico. “Il fabbisogno di energia elettrica è in costante aumento e sta conoscendo la sua più grande evoluzione. La decarbonizzazione e la digitalizzazione del sistema sono due dei motivi di questo fenomeno. Il fabbisogno classico è al ribasso, vi sono però altri dati in aumento: l’elettrificazione legata alla mobilità è in crescita e lo rimarrà nella proiezione fino al 2050, serve dunque un sistema moderno”. Ad evolvere – ha evidenziato ancora Crivelli – è pure la produzione di energia, ossia l’offerta. “In Svizzera al primo posto c’è l’idroelettrico, che vedrà un aumento nei prossimi anni; il nucleare vedrà invece una diminuzione fino alla sua sparizione e avremo il grande avvento del solare. C’è anche una parte di eolico che si inserirà nei prossimi anni, anche se non crescerà come avviene invece in altri Paesi. Il nostro obiettivo? Preparare la rete del futuro. Aumentare la produzione di energia non basta. È necessaria una rete moderna in grado di trasportare l’energia dalle centrali. La rete del futuro è dunque qui e oggi”.
Il riferimento va al progetto messo in atto dal portale di Brusino, nel punto in cui si situa il passaggio dei cavi sotto lo specchio d’acqua. “Per far fronte alle evoluzioni, Swissgrid sostituirà i cavi posati in fondo al lago tra Brusino e Morcote (i lavori si sono conclusi ieri, giovedì 5 giugno, ndr.).
L’ingegnere Mauro Dolfini, capoprogetto per Swissgrid, ha dal canto suo definito il contesto dell’intervento. “La linea dell’alta tensione si estende da Manno a Mendrisio, toccando pure Morcote. I cavi sono stati posati nel 1985. L’Azienda elettrica ticinese (Aet) ha poi posizionato una seconda linea nel 2008, che Swissgrid ha rilevato nel 2013 divenendone dunque la responsabile. I cavi hanno raggiunto quarant’anni di vita e pertanto vanno sostituiti. Il progetto è realizzato in sinergia con le Ferrovie federali svizzere”. C’è un altro dato interessante: il tracciato del cavo tra Morcote e Brusino Arsizio è lungo 2,8 chilometri, di cui 2,4 passano sotto il lago Ceresio. Complessivamente sono sei i cavi rimpiazzati per un costo complessivo, come detto, di 9,4 milioni di franchi.
I cavi trainati da una gru
Ma come si è svolta concretamente a livello tecnico la sostituzione delle condotte ad alta tensione? A Brusino è stata messa in esercizio una gru di grandi dimensioni, grazie alla quale i cavi hanno potuto essere trainati con l’ausilio di un argano e avvolti attraverso una “bobina”. Nelle scorse ore la sostituzione è stata ultimata: 4 i cavi di Swissgrid rimpiazzati, mentre altri due delle FFS sono già stati rinnovati lo scorso marzo. Ma c’è ancora qualche passaggio da compiere. “Vanno eseguite le giunzioni e i lavori ai portali per collegare i nuovi cavi alla linea aerea” – ha sottolineato il capoprogetto Mauro Dolfini, che ha assicurato: “Poi eseguiremo il test di verifica e la messa in esercizio vera e propria è prevista per il 14 agosto 2025”.
Ma a quale profondità sono posati i cavi nel lago? “Il punto più profondo è situato a circa sessanta metri. I tubi sono coperti di limo, ma sono ancora in ottime condizioni e assolutamente impermeabili”.
La linea sostituita – è stato evidenziato – rimane identica in termini di approvvigionamento elettrico a quella del 1985, “non ci sarà potenziamento”. Per i cavi delle FFS – ha spiegato dal canto suo il capoprogetto Thomas Scholler – potremo aumentare il grado di tensione in futuro”.
Gabriele Crivelli di Swissgrid ha spiegato che il ricorso alla posa di cavi sotto il lago rappresenta un’iniziativa piuttosto unica, esiste tuttavia un progetto simile nello specchio d’acqua di Zurigo. Ma di questo livello di potenza di 150 kilovolt quella ticinese è l’unica linea esistente.
Per la popolazione i lavori di sostituzione non hanno rappresentato disagi particolari. Il cantiere creato a Brusino è stato di modeste proporzioni. Ma in termini di utilizzo dell’elettricità, gli abitanti potrebbero avvertire qualche vuoto? “Non ci saranno blackout (il pensiero è corso al caos accaduto a Barcellona lo scorso aprile, ndr.)” – hanno assicurato i responsabili di Swissgrid. “La rete è sempre in grado di far fronte all’approvvigionamento richiesto. In caso di emergenza c’è infatti sempre pronta la rete posata nel 2008 che può essere attivata nel giro di un’ora”.
I sub hanno sorvegliato
le operazioni
Nel corso dell’intervento avvenuto nelle ultime settimane di completa sostituzione e rinnovamento della linea lacustre ad alta tensione risalente al 1985, gli ingegneri di Swissgrid hanno predisposto un costante monitoraggio delle operazioni che hanno riguardato il tiraggio dei cavi. In che modo? Un’imbarcazione con un gruppo di sommozzatori sul lago Ceresio ha sorvegliato le operazioni, “per accertarci che non vi fossero spostamenti sott’acqua”. Il prossimo appuntamento è fissato tra quarant’anni: la futura sostituzione della rete elettrica posata nel 2008 avrà infatti luogo nel 2048.







