
L’evento multimediale “Amori (im)possibili”, è un affascinante spettacolo storico-artistico che racconta le storie di amori e sacrifici che hanno segnato il territorio del Mendrisiotto. La produzione, ideata dall’Associazione Luce Chiara, in collaborazione con la Fondazione Parco delle Gole della Breggia, gli Amici del Parco e con il sostegno dei Comuni di Balerna, Castel San Pietro e Morbio Inferiore, si svolgerà il 9 (ore 20) e il 10 (ore 18) maggio alla Torre dei Forni (ex Saceba) nel Parco delle Gole della Breggia, un luogo simbolico che ospiterà questo straordinario viaggio teatrale e musicale.
Lo spettacolo esplora quattro storie emozionanti e drammatiche, da un amore tragico nella Chiesa Rossa di Castel San Pietro nel 1390, a storie di emigrazione e speranza, fino alla fuga degli ebrei dalla persecuzione nazifascista, che attraverso il racconto della giovanissima Bruna Cases, ci trasporta nella memoria storica del nostro territorio. Nello spettacolo verranno raccontati alcuni episodi suddivisi grazie alle proiezioni, alla recitazione, alle musiche originali e alla lettura di testi con una contestualizzazione storica. A fare da filo conduttore ci sarà anche una quinta storia inedita che verrà interpretata attraverso le poesie, le canzoni e la recitazione, in un viaggio che esprime anche dei sentimenti contrastanti come la tristezza, la gelosia e la nostalgia. Ma l’amore in fondo trionfa sempre quando è motore di azioni coraggiose ed altruistiche a beneficio degli altri e quando viene sublimato nella creazione artistica e nella visione spirituale.
Le storie
• L’amore tragico di Vizzardo Rusca e Lavinia Busioni. Una storia di sangue e vendetta nella notte di Natale del 1390 nella Chiesa Rossa di Castel San Pietro, dove l’amore proibito tra due giovani rivali si trasforma in una tragedia che segnerà per sempre la storia locale. I Rusca e i Busioni sono ferocemente ostili per ragioni politiche (i Rusca di Castel San Pietro – Ghibellini – parteggiano per l’Imperatore, mentre i Busioni di Mendrisio – Guelfi – ha mentalità pontificia). Ma l’amore non conosce i confini delle rivalità e dei partiti, così Vizzardo Rusca si innamora della bella Lavinia Busioni. Ma non tutti sono contenti…
• Frà Cecott. Un’altra storia degna di nota perché rappresenta un esempio di amore universale e altruistico è quella di Daniele Ortelli da Civello, detto “Frà Cecott”, eremita e guardiano del Santuario di Sant’Antonio a Balerna che si è preso cura di diversi malati colpiti dal colera. Tra il 1855 e il 1867 infatti il Santuario si fece «casa accogliente» per numerosi balernitani, confinati nel romitorio adiacente la chiesa, a causa dell’epidemia di colera in corso, proveniente dalla Lombardia. Ad aprire loro le braccia, fu proprio Frà Daniele Ortelli.
• “Verso l’Argentina” – Le lettere di Valentino Sassi. Le dolorose lettere di un emigrante ticinese raccontano i sacrifici e le difficoltà della vita in Argentina nel XIX secolo. In uno studio del 1962, si stima che tra 6’000 e 9’000 ticinesi sono emigrati tra il 1872 e il 1895. Tra i molti partiti per l’Argentina, lo storico Ivano Fosanelli segue le vicende di Valentino Sassi, nato a Sonvico nel 1856, di cui ha recuperato un ampio epistolario. La vicenda di Sassi è emblematica di una vita di sacrifici, fatiche, speranze, illusioni e delusioni comuni a molti emigranti. Per partire Sassi, come molti altri prima e dopo di lui, è obbligato a contrarre un prestito. La motivazione della partenza appare chiara in alcune lettere inviate alla moglie Marianna rimasta a Sonvico con i sei figli: “Sono venuto in America per procacciare il sostentamento della famiglia (…)”.
• La fuga di Bruna Cases in Svizzera. Cresciuta in una famiglia benestante nella Milano degli anni ‘30, la piccola Bruna attraversò il confine nei pressi di Stabio nell’ottobre del 1943, quale parte di un gruppo composto da una dozzina di persone. Il passaggio in mano nazista dell’intera Italia centro-settentrionale aveva di colpo esasperato la persecuzione razziale. Da lì la ricerca di un varco attraverso quella che è stata ribattezzata la frontiera della speranza, lungo la linea di confine tra Svizzera e Italia. Una fuga esattamente contemporanea alla partenza dei primi convogli ferroviari diretti ad Auschwitz. Attraverso i suoi occhi di bambina si possono cogliere particolari interessanti di quei giorni di incertezza.
Un’esperienza imperdibile
“Amori (im)possibili” non è solo un evento teatrale, ma un viaggio nel tempo che intreccia storie di sofferenza, coraggio e amore incondizionato. Un’occasione unica per vivere la storia del nostro territorio in un modo coinvolgente e innovativo, attraverso il potere del teatro, della musica e della proiezione visiva. I posti sono limitati, si consiglia di prenotare scrivendo a info@parcobreggia.ch. Ingresso: 25 fr.