
Nell’ottica di un confronto tra le opere della sua collezione e la produzione artistica contemporanea, il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto offre carta bianca a Ishita Chakraborty, artista e poetessa originaria del Bengala Occidentale, in India, che oggi vive e lavora in Svizzera. Domenica 23 febbraio alle 11 è prevista l’inaugurazione del progetto espositivo La libertà è una lotta costante alla presenza dell’autrice, del sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini e di Antonia Nessi, direttrice del Museo.
Ishita Chakraborty è stata invitata a intessere un dialogo con l’iconico Spartaco di Vincenzo Vela, accolto nel 1851 come simbolo della lotta contro la dominazione austriaca: attraverso un’installazione site-specific l’artista esplora le molteplici forme di resistenza contemporanea e riflette sul concetto di schiavitù. Il titolo del progetto è un esplicito riferimento al volume di Angela Davis, scrittrice e attivista del movimento afroamericano negli Stati Uniti – Freedom Is a Constant Struggle – e alla sua concezione trasversale, intesa come conquista e lotta di indipendenza contro ogni forma di discriminazione.
L’installazione intitolata In Passage Tropical evoca un “giardino creolo”, antitesi delle monocolture coloniali, ispirato agli appezzamenti coltivati dagli schiavi come atto di sopravvivenza e resistenza. Alla confluenza di molteplici narrazioni, lo spazio museale si propone come luogo di incontro: i visitatori, all’interno dell’emiciclo, avranno la possibilità di ascoltare sette storie di vita raccontate da persone emigrate in Svizzera.
Il periodo espositivo si esaurirà il 27 aprile prossimo. La mostra è accompagnata da una serie di eventi. Domenica 9 marzo alle 11 è in agenda una visita guidata. Il 23 marzo (14.30-16.30) ci sarà un laboratorio con l’artista (dai 4 anni); alle 17.30 il trombettista e Dj Aquiles Navarro proporrà un intervento musicale. Domenica 6 aprile alle 11 è previsto un incontro con Giulia Grechi, professoressa di antropologia culturale e dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il 27 aprile alla stessa ora è in programma un intervento del biologo ed ecologo Blaise Mulhauser, direttore del giardino botanico di Neuchâtel. Domenica 4 maggio alle 16.30 avrà luogo la proiezione di Dahomey, regia di Mati Diop, film vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale 2024.