
Si arricchisce di nuove voci il dibattito sull’opportunità di insediare la giustizia ticinese a Chiasso, negli spazi dell’ex Credit Suisse di Piazza Indipendenza. In settimana si è riunita la Commissione di studio per l’aggregazione del Basso Mendrisiotto. Il tema è stato affrontato l’11 febbraio: da mesi – osserva il coordinatore Marco Rizza – si parla di creazione di nuovi posti di lavoro e del rilancio della regione “e questa opportunità non può rimanere indiscussa”, opportunità portata alla ribalta dal lancio di una petizione all’attenzione del Consiglio di Stato varata da alcuni consiglieri comunali chiassesi. Il gruppo di lavoro aveva già valutato l’opzione all’indomani della bocciatura alle urne dell’acquisto dello stabile in centro a Lugano per insediarvi il nuovo Palazzo di giustizia. La Commissione, per il tramite dei cinque sindaci di Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo, intende presentare prossimamente la tematica ai Comuni del Mendrisiotto per una valutazione congiunta.
Anche il Municipio di Novazzano esprime il proprio sostegno all’iniziativa dell’Esecutivo di Chiasso a favore del collocamento del Palazzo di giustizia ticinese nello stabile ex Credit Suisse. Si ritiene che questa soluzione “rappresenti un’opportunità vantaggiosa e strategica per il nostro territorio, favorendo la dislocazione di una parte della giustizia cantonale nella regione a sud del ponte diga”. Opzione che potrebbe generare un significativo indotto economico e sociale per l’intero distretto. Novazzano invita il Governo a valutare la proposta, considerando i benefici in termini di accessibilità ed economicità.
La questione del decentramento dei servizi pubblici è affrontata pure dal gruppo UDC-UDF di Mendrisio che sollecita il Municipio cittadino attraverso l’interpellanza intitolata “Giustizia ticinese a Chiasso: un valore per l’intero distretto di Mendrisio” (primo firmatario Pierluigi Pasi). Ricordando la petizione in atto, gli interpellanti evidenziano: “Indipendentemente dall’effettiva percorribilità della proposta e dalle possibilità della sua concretizzazione anche in considerazione dei costi di realizzazione e di gestione, ignoti, l’iniziativa coincide chiaramente con un indirizzo di decentralizzazione ovvero di dislocazione dei servizi dello Stato, che risponde alla necessità e all’opportunità di valorizzare tutte le regioni del Cantone, dunque anche quelle periferiche”. Il gruppo chiede quale sia il parere della Città sull’intervento dell’Esecutivo di Chiasso e se intende appoggiarlo. Si domanda inoltre di esprimersi sui benefici che una tale operazione potrebbe comportare per l’intero distretto e per il suo capoluogo. L’atto fa notare che, per altro, si tratta di un indirizzo già fatto suo dall’amministrazione cantonale, a beneficio di regioni discoste e delle valli, in cui sono stati dislocati servizi nevralgici per l’economia ticinese.