È luganese, uno degli artisti più apprezzati e contesi in Europa a cavallo della metà dell’Ottocento. Alla sua ricchissima produzione è dedicata la mostra Carlo Bossoli (1815-1884). Pittore giramondo tra le corti reali e il magico Oriente che si potrà visitare alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate fino al 23 febbraio 2025. L’allestimento comprende più di 100 opere dell’artista e di suo nipote Francesco Edoardo Bossoli (Odessa, 1830 – Torino, 1912), anch’egli pittore.
Le vedute di Carlo Bossoli (Lugano, 1815 – Torino, 1884), i suoi quadri evocativi di vicende storiche, i suoi ritratti erano apprezzati da re, principi, dalla migliore nobilità e dalla facoltosa borghesia del tempo.
L’esposizione – a cura di Sergio Rebora, con il coordinamento scientifico di Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla – illustra il carattere “girovago” del pittore, che si allontana ancora bambino dalla natia Lugano per raggiungere Odessa al seguito della famiglia. Il governatore, conte Michail Voroncov, e la moglie Elizaveta mettono gli occhi sul giovane artista. Nel 1840, pittore già di fama, Bossoli parte per l’Italia e raggiunge Milano dove documenta, da reporter, gli avvenimenti delle Cinque Giornate del marzo 1848.
Autore di successo, Carlo Bossoli si vede commissionare vedute di palazzi e giardini privati da nobili e ricchi borghesi. La popolarità comunque non ferma il desiderio di viaggiare. Di Paesi ne percorre tanti: Inghilterra, Irlanda, Russia, Spagna, Marocco.
Durante gli anni in cui il vecchio continente si lascia affascinare dalla magia dell’Oriente e travolgere dal gusto esotico, il pittore ricrea magistralmente le atmosfere sospese tra sogno, leggenda e realtà in modo esemplare, avendole lui stesso vissute da vicino e amate. Nelle sale della Pinacoteca Züst è stata ricreata una period room con arredi “alla turca” dell’ebanista piemontese Giuseppe Parvis.
Dal 1853 sceglie di risiedere a Torino dove costruisce un’affascinante dimora in stile orientaleggiante, a ricordo dei suoi numerosi viaggi e dei Paesi visitati. Muore nella capitale piemontese ma, per sua esplicita richiesta, viene seppellito nel cimitero di Lugano, la patria che, nonostante la vita cosmopolita, non aveva mai smesso di frequentare e di amare.
Un catalogo interamente illustrato accompagna la rassegna espositiva.
Carlo Bossoli e il nipote Francesco Edoardo dedicano ai monti di Lugano e al lago Ceresio un gran numero di vedute panoramiche, lavorando in stretta collaborazione, spesse volte addirittura condividendo un unico taccuino per disegnare. Lo scorcio qui riprodotto – Veduta del lago di Lugano (dal Monte San Giorgio), 1850-1855. Olio su tavola, 31,5 x 94,5 cm. Collezione Luciano Cattaneo – è preso dall’alto. Nel dipinto si indovinano sullo sfondo Bissone e il ponte-diga di Melide, eretto tra il 1844 e il 1847 su progetto dell’ingegnere Pasquale Lucchini.
Francesco Edoardo, come lo zio Carlo, manterrà per tutta la vita il passaporto elvetico, intrattenendo a sua volta rapporti con molteplici personalità della vita politica e culturale luganese, ulteriormente rinsaldati attraverso il suo matrimonio con Angela Vegezzi, appartenente a una famiglia patrizia del Cantone. Francesco Edoardo Bossoli raffigura spesso il paesaggio ticinese, specializzandosi dopo il 1870 nella realizzazione di vedute panoramiche a volo d’uccello del Ceresio e dei monti circostanti, dal Generoso, al San Giorgio, al San Salvatore.
La mostra Carlo Bossoli (1815-1884). Pittore giramondo tra le corti reali e il magico Oriente allestita alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate rimarrà aperta fino al 23 febbraio 2025. La struttura è accessibile da martedì a venerdì (9-12 / 14-17); sabato, domenica e festivi (10-12 / 14-18). Resta chiusa il lunedì e i giorni 24, 25 e 31 dicembre; aperta invece i giorni 26 dicembre e 1° e 6 gennaio prossimi (visite guidate su prenotazione anche fuori orario).