“Per il momento abbiamo solo ricevuto una lettera di scuse con una richiesta di incontro per cui dobbiamo solo convenire la data che sarà fissata a breve”. Così dichiara a l’Informatore il sindaco di Mendrisio, Samuele Cavadini, dopo la clamorosa decisione da parte della Posta di chiudere entro il 2028 la filiale di Arzo (complessivamente sarebbero una ventina dei 62 uffici presenti in Ticino quelli colpiti dalla stessa sorte). Il Gigante giallo alla Città non aveva fatto sapere nulla, tanto che il Municipio ha appreso le funeste notizie dalla stampa. “Ufficialmente non abbiamo ricevuto ancora nessuna comunicazione” – spiega Cavadini che non cela quanto l’autorità sia rimasta indispettita dalla mancata informazione. Inoltrerete ricorso contro la prospettata chiusura della filiale di Arzo? “Prima di esprimerci vogliamo incontrare la Posta e richiedere chiarimenti per avere un quadro completo. Ci devono dire il perché di tale decisione e quali alternative intravedono. A Rancate, ad esempio, l’ufficio postale è stato ricavato all’interno della farmacia e da parte della cittadinanza non abbiamo ricevuto rimostranze particolari. Per noi l’Ufficio postale di Arzo è importante e vogliamo capire le loro intenzioni. La prospettata chiusura ci sorprende, abbiamo il sentore che i tempi e le scelte siano state accelerate”. Il sindaco di Mendrisio auspica che sulla filiale del quartiere cittadino si possa trovare una soluzione”. Nel Mendrisiotto anche Novazzano sarà colpita dalla soppressione del proprio ufficio postale. Il Municipio ha già assicurato che ricorrerà contro la decisione.
Intanto, in seno al Consiglio comunale di Mendrisio, convocato in seduta il prossimo 7 ottobre, il gruppo dell’Alternativa-Verdi e Sinistra Insieme chiederà al Legislativo di votare una risoluzione extra LOC (come prevede la Legge organica comunale) per dare un segnale chiaro volto a – citiamo – “censurare la strategia aziendale della Posta”. Insomma, la battaglia, a salvaguardia del servizio pubblico minato dai ventilati tagli, è lanciata.