Con la recente donazione della collezione Luigi Meroni (1935 – 2015), il Museo d’arte Mendrisio si arricchisce di pregevoli opere di importanti autori lombardi e ticinesi del XX secolo e contemporanei. Il secondo Novecento, relativamente all’arte italiana, in particolare delle regioni settentrionali, è senz’altro tra i più documentati settori delle collezioni del Museo. Ciò grazie soprattutto ai fondi Grigioni, Macconi, e ora Meroni e Bolzani.
La collezione Meroni, in mostra con altre pregevoli raccolte a partire da domani, sabato 15 luglio, riflette bene il clima di ricco scambio tra Ticino e Lombardia. Ingegnere residente nel suo paese natale di Genestrerio, ma spesso chiamato a trascorrere lunghi periodi di lavoro all’estero, appassionato d’arte e frequentatore delle gallerie milanesi e ticinesi, Luigi Meroni ebbe modo di costruire nel tempo una collezione che attestava nelle scelte precisi gusti e indirizzi, delineando in maniera nitida la sua personalità in fatto di orientamenti artistici. La grande sala del museo è dedicata a questa donazione
Uno spazio ulteriore delle sale è stato destinato ai dipinti di Emanuel Schöttli, donati di recente.
Il percorso di Schöttli fu molto breve, interrotto tragicamente da un incidente nel 1926; ma in quei pochi anni di lavoro lasciò alcuni dipinti indicativi di un periodo storico, di indubbia qualità, apprezzati nei decenni successivi sia dalla critica sia dai musei confederati.
Alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento è dedicata l’ultima parte della mostra sulle collezioni. Alla pari dell’arte del dopoguerra, si tratta di uno dei punti forti della collezione del nostro museo. Vi si trovano anche opere appena donate: donazione Innocente Cantinotti, donazione Lydia e Arnaldo Solcà, donazione eredi Dante Rossi.
Ricordiamo che la mostra è aperta da mercoledì a domenica dalle 14 alle 18; festivi aperto; lunedì e martedì chiuso. Entrata gratuita.