Campus SUPSI, posata la prima pietra

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L'edificio progettato dall'architetto Andrea Bassi ospiterà il Dipartimento ambiente costruzioni e design della SUPSI.

(red.) Storico, speciale, simbolico. Sono gli aggettivi risuonati lunedì mattina sul cantiere del Campus SUPSI di Mendrisio, a sottolineare il momento della posa della prima pietra – simboleggiata da un “matitone” in granito ticinese dell’altezza di 2,80 m – per la costruzione dell’edificio che dall’anno accademico 2019-2020 sarà sede del Dipartimento ambiente costruzioni e design. Terminato l’ampio scavo, si entra ora nella fase realizzativa. Autorità cantonali, comunali, progettisti e direzione scolastica hanno preso parte a un momento carico di emozioni.

Il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli ha posto l’accento sull’importanza dell’investimento nella formazione di qualità sia per quanto attiene ai contenuti che ai contenitori. Quello che sorgerà sull’area dell’ex Riri – dove, ha raccontato, suo nonno ha lavorato fino a oltre 70 anni di età – è un polo che guarda al domani e alle intelligenze che sapranno costruire il Ticino del futuro. Il polo di Mendrisio rappresenta un tassello di una strategia logistisca attuata dalla Scuola universitaria professionale che comprende anche le sedi di Viganello e Lugano-stazione, nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario di fondazione della SUPSI, ha osservato il direttore generale Franco Gervasoni.
Con la cerimonia di lunedì è stato dato avvio a uno dei cantieri più importanti della storia di Mendrisio, come rilevato dal vicesindaco Samuel Maffi. Per la città rappresenta inoltre un passo verso la riqualifica urbanistica del comparto della stazione ferroviaria, zona strategica che gode dell’afflusso di utenza diversificata e consente di promuovere l’uso del trasporto pubblico. Le cifre sono particolarmente significative. Il nuovo Campus, ha ricordato il presidente SUPSI Alberto Petruzzella, accoglierà infatti 250 collaboratori, 650 studenti della formazione di base e oltre 700 all’anno della formazione continua. Che potranno godere delle sinergie che si instaureranno grazie alla vicinanza con l’Accademia di architettura dell’USI. I due modelli formativi, accademico e professionale, non saranno pertanto contrapposti, “bensì coesistenti, permettendo una costante crescita degli istituti formativi e un’ottimizzazione delle risorse”. Per la città, ha proseguito Maffi, la presenza del Campus sarà un riconoscimento tangibile di un ruolo di primo piano nella crescita del sistema universitario ticinese, e un’opportunità di crescita in campo culturale, scientifico ed economico.

“Ascensus”, il principio
della prefabbricazione
“Ascensus” – questo il nome del progetto vincitore – è stato scelto dalla giuria per la sua precisa volontà di appartenenza alla regione e alla struttura territoriale, come ha rammentato Gervasoni, oltre che per la sua semplicità e chiarezza, con spazi generosi e carichi di vitalità, a significare una scuola aperta, dinamica e trasparente. Un motivo di orgoglio per l’architetto Andrea Bassi, vincitore del concorso internazionale svoltosi tra il 2012 e il 2013, che ha illustrato il momento fondamentale che segna il passaggio dalla concezione alla realtà della costruzione. L’edificio che prenderà forma accanto alla stazione ferroviaria è interamente prefabbricato: “tale soluzione è per noi la rappresentazione di un principio di produzione contemporaneo che idealmente racconta l’intima relazione fra la costruzione e l’architettura – ha affermato. – Il principio complesso di assemblaggio degli elementi, la loro dimensione fuori norma e la particolare materialità ne fanno un oggetto unico, diventando così l’immagine di un’istituzione pubblica”. La peculiarità dello stabile in costruzione è di proporre una prefabbricazione completa della struttura statica e di rivestimento con un alto livello di finitura. Una prima a livello ticinese. I lavori saranno eseguiti da ditte della regione. Il principio della prefabbricazione, ha puntualizzato ancora Bassi – contitolare dello studio di architettura ginevrino Bassicarella Architects SA – ha una storia millenaria, ed è sinonimo di flessibilità e durabilità, aspetti che permetteranno una lunga vita alla nuova sede SUPSI.