Un anno fa, di questi tempi, si era fatta insistente la voce di una possibile trasformazione di Casa Croci in un museo del trasparente. Un museo che la Fondazione delle Processioni Storiche invoca da tempo, per il quale tuttavia non era mai stata individuata una valida soluzione.
Un anno fa la svolta, con il trasferimento di alcuni trasparenti dai depositi del Muso d’Arte a Casa Croci, nell’intento di appurare l’idoneità degli spazi, piuttosto contenuti, di questo edificio come luogo di esposizione permanente delle preziose tele che, fino ad oggi, si potevano ammirare soltanto durante la Settimana Santa e per pochi giorni dopo la Pasqua. Ora che i tempi pare siano finalmente maturi, al punto che dal “dire” si possa passare al “fare”, ci è sembrato opportuno intrattenerci sull’argomento con il sindaco di Mendrisio, Carlo Croci, e con il Presidente della Fondazione Processioni Storiche, Giuseppe Poma.
Carlo Croci: “La scelta non è definitiva, ma…”
Signor sindaco, perché avete optato per Casa Croci?
Sicuramente per la sua immediata disponibilità, che permette di passare subito dai propositi ai fatti. Dirò anche che le misure di risparmio con le quali il Comune è attualmente confrontato, in questo caso ci hanno dato una mano! L’attività espositiva di Casa Croci è stata infatti sospesa e dunque ben venga, in questa sede, il Museo del trasparente. È chiaro che, nel prosieguo bisognerà trovare spazi più ampi per esporre anche le grandi porte, che qui non ci stanno.
Se ben comprendo, Casa Croci non deve essere necessariamente considerata un soluzione definitiva?
Direi che il discorso resta aperto! Per esempio potrei ipotizzare, in un prossimo futuro, di utilizzare l’ultimo piano dell’edificio Alla Filanda per esporre le grandi porte del Bagutti così come i trasparenti più grandi, in particolare quelli già restaurati, che attualmente vengono ancora esposti nella Parrocchiale. Ma intanto cominceremo a vedere concretamente che impatto avrà casa Croci sul pubblico della zona e sui numerosi turisti che giungono a Mendrisio nella Settimana Santa.
Per la trasformazione di Casa Croci in Museo del trasparente, può indicarci a quanto ammonterà la spesa?
Non ho il dettaglio, ma posso assicurare che si tratterà di una spesa molto contenuta! Casa Croci è stata completamente riattata, non ha bisogno di ulteriori interventi, ha già ospitato piccole mostre temporanee e dunque dispone delle necessarie attrezzature: da questo punto di vista non dovremmo incontrare difficoltà.
Per il momento non posso che dirmi soddisfatto di questa opportunità, nonostante le limitazioni legate agli spazi piuttosto piccoli.
Ma Casa Croci entrerà già in funzione per le manifestazioni della Settimana Santa ormai alle porte?
Questo è certo! E così potremo anche capire se la scelta fatta ci sta portando nella giusta direzione.
Giuseppe Poma: “È un primo passo importante!”
Signor Poma, perché la Fondazione Processioni Storiche da tempo chiedeva di aprire un Museo del trasparente?
Per poter finalmente valorizzare un patrimonio artistico e culturale che rappresenta un unicum a livello mondiale. Pur avendo viaggiato molto, non mi è mai capitato di imbattermi in tele simili a quelle che noi esponiamo in occasione della Settimana Santa.
Purtroppo però il pubblico può ammirare questi quadri luminosi soltanto durante il breve periodo pasquale. Anzi, le tele originali, quelle più ampie e più preziose non le può vedere del tutto (ad eccezione di quelle esposte nella chiesa parrocchiale), considerato che da tempo ormai sono state sostituite da copie fotografiche. Per questo noi abbiamo sempre insistito affinché si trovasse una sede adeguata per esporre i trasparenti. Avere un tale patrimonio e confinarlo nei depositi del Museo d’arte o dell’Ufficio tecnico è assurdo! Ricordo che già nel 2009 il Municipio aveva licenziato un messaggio col quale chiedeva lo stanziamento di una cifra importante (se non erro sui 3 milioni di franchi) per adattare una sala del Museo d’arte ad accogliere un certo numero di trasparenti. Ma ciò non è avvenuto. Finché, ora, la direzione del Museo cittadino insieme col suo dicastero non ha intravisto la possibilità di trasformare Casa Croci in un piccolo Museo del trasparente. Un Museo che possa dare al visitatore un’idea di quello che sono queste opere. Conterrà lesene, piccoli lampioni, fanali… Si tratta perciò di un primo passo importante.
Resta da vedere cosa si farà in seguito per sistemare anche le grandi porte, almeno quelle più preziose del Bagutti.
Che importanza riveste, questo museo, in ottica futura?
Come è già stato detto a più riprese, le Processioni Storiche di Mendrisio sono state inserite nella “lista delle tradizioni viventi svizzere”. Ma le nostre processioni, pur belle che siano, perderebbero buona parte del loro fascino se non fossero incastonate in uno scenario unico e spettacolare come quello fornito dai trasparenti illuminati.
Per questo bisogna assolutamente valorizzare questo nostro patrimonio e al contempo proteggerlo dall’incuria del tempo. Non si può guardare avanti senza rendersi conto di quanto sia indispensabile un museo che, tra l’altro, darebbe al visitatore l’opportunità di accedere a queste tele in qualsiasi stagione dell’anno.
Quanti sono, attualmente, i trasparenti più antichi e pregevoli, in particolare quelli del pittore Giovan Battista Bagutti, ancora in attesa di restauro?
Rimangono da restaurare tre lesene e cinque tele più piccole. Ma le cifre che servono a questo scopo sono importanti: sull’ordine dei 20mila franchi cadauna per le prime e degli ottomila per ciascuna delle altre. Ma almeno, poi, potranno apparire in tutto il loro splendore nella nuova sede museale.
(f.f.)