(C.M.) Il Museo d’arte Mendrisio ha presentato una selezione, inedita per il Ticino, di opere della collezione che potrà essere ammirata fino al 6 settembre; raccolta che, ha precisato il capodicastero Museo e cultura, Rolando Peternier, conta 3500 pezzi provenienti da donazioni e depositi come quelli delle famiglie Chiesa, Grigioni, Macconi.Una mostra unica nel suo genere in quanto “sono state raggruppate sessanta opere secondo un’idea espositiva particolare e anche rischiosa” ha affermato il responsabile del museo Simone Soldini.
Infatti non ci si trova più davanti a dipinti e sculture suddivisi per la medesima epoca bensì si è misurati con una serie di Confronti tra tempi storici differenti, dagli esiti sorprendenti: si può osservare come un’opera del Seicento sia capace di dare maggior risalto a una composizione contemporanea.
Lo scopo di tale raffronto è suscitare curiosità nell’osservatore, stimolandolo a ricercare delle analogie o dei contrasti a livello di contenuto e di estetica tra realizzazioni avvenute in età diverse. Soldini ha spiegato che “è necessario ribadire il concetto per cui “fare arte” è sempre un dialogo con il passato”. Dunque quest’esposizione originale consente di notare sia il divario netto tra opere di ieri e oggi, sia la prossimità che è presente in alcuni abbinamenti, anche provocatori.
Inoltre la comparazione di epoche differenti permette di sottolineare elementi invariati della pittura e della scultura: la composizione, la prospettiva, il dinamismo, etc.
Ardita sembra anche la scelta di esporre questa collezione in un mese come agosto, periodo che, secondo il pensiero comune, non è adeguato per le visite culturali. In realtà, come dice Soldini, per l’arte c’è sempre tempo; pertanto bisogna sfatare il mito secondo cui ci sono determinati periodi per dedicarsi a quest’attività.
In aggiunta, la collezione esposta in questo momento cade a pennello in quanto a ottobre il Museo d’arte sarà impegnato con una nuova grande mostra, molto laboriosa, per cui è indispensabile avere del tempo necessario tra un lavoro e l’altro.
Una mostra che sarà di grande respiro, la quale permetterà di ammirare la variazione stilistica tra secoli attraverso le sculture classiche della collezione di Paola Santarelli; così l’ha annunciata Barbara Malacrida Paltenghi, nuova collaboratrice scientifica del Museo che per quest’occasione coopera con l’Antikenmuseumbasel. Dopo Basilea, Mendrisio sarà il secondo luogo in Svizzera dove poter vedere queste meraviglie (dal 24 ottobre al 31 gennaio 2016).
L’ intero allestimento sarà curato eccezionalmente dall’architetto Mario Botta che si occuperà di realizzare percorsi cronologici, impiegando tutta la sua creatività, giocando con la luce, i pieni e i vuoti e lunghe pedane.