Calabroni killer? Per ora no ma…

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Li chiamano calabroni giganti killer. E vengono definiti “killer” perché iniettano – tramite il loro grosso pungiglione – una tossina composta da otto sostanze chimiche che può provocare uno shock anafilattico anche negli esseri umani non allergici alle punture di usuali calabroni e api. Sono grandi quanto un pollice e stanno creando allarme un po’ in tutta Europa.

In particolare in Francia dove sei persone sono state uccise a seguito della loro puntura. Ne sono stati trovati anche in Portogallo e in Spagna mentre in Gran Bretagna si teme un attacco imminente di questo insetto. Il passaggio in Italia era solo questione di tempo e infatti oltre al Piemonte, i “killer” sono già segnalati anche in Liguria e a Malnate. Il recente caso di un giovane punto da un insetto nel Mendrisiotto e colto da arresto cardiaco, ha fatto serpeggiare nella regione il timore che i calabroni asiatici siano già atterrati in Ticino o per lo meno nel sud del Cantone. Episodio sospetto? È stato il primo caso in Svizzera? Nessuno può confermare questa ipotesi, ma è lecito chiedersi se ci siano state segnalazioni di avvistamenti o altre punture rivelatesi particolarmente aggressive. Ne parliamo con la dottoressa Danuta Reinholz, medico cantonale aggiunto. “Al nostro ufficio non è giunta per ora alcuna segnalazione della presenza di calabroni killer. Né da ospedali, né da pronti soccorso o medici sul territorio. Nessun allarme dunque ma non possiamo tuttavia escludere che in futuro possiamo essere confrontati a questo problema. Bisogna tuttavia tener presente che una buona parte della popolazione è allergica alle punture di api o calabroni delle nostre latitudini e – se punta – può sviluppare uno shock anafilattico e lo stesso, si sa, può portare in alcuni casi al decesso. È molto importante quindi che chi è allergico se ne renda conto e sia prudente portando con sé i farmaci necessari quando si allontana da ospedali o punti di riferimento sanitari.” Ma torniamo ai calabroni asiatici. Sembra che questi “giganti” siano giunti in Francia nascosti in una partita di ceramica importata dalla Cina o fra piantine cinesi importate già nel 2004. “In effetti, i cambiamenti climatici in atto – continua la dottoressa – favoriscono uno spostamento di flora e fauna verso il nord. La temperatura, nei nostri Paesi, sta diventando tale per cui vi sono specie di piante e di insetti che ora trovano un ambiente più accogliente rispetto al passato: temperature più alte, poca neve e gelo d’inverno. Anche la zanzara tigre è arrivata dal sud con il cambiamento climatico! E con le alte temperature, anche le nostre api crescono bene e chi è allergico – lo ripeto – deve prestare attenzione”.
Se il temuto insetto asiatico è molto pericoloso per l’uomo, sue prede predilette sono le api. Le divora quando sono ancora vive: le spezza dopo averle catturate per poi rimuovere l’involucro esterno e cibarsi dei muscoli del torace.