(red.) Un’idea se la sono fatta coloro che lavorano nel cantiere del nuovo albergo sulla Vetta del Generoso, riguardo al crollo dei piloni della teleferica.
A cedere, nella zona dell’Alpe Nadigh è stato uno dei cavi che teneva in piedi uno dei piloni; cedimento che ha causato il crollo di quello e di altri due tralicci, alti una decina di metri, della fune di sostegno e del carrello. La parte principale dell’impianto, cioè il cavo portante tra la stazione di partenza a Casarno e di arrivo, sulla Vetta, non ha subito danni. Adesso bisogna capire perché quello strallo ha ceduto, facendo perdere l’equilibrio al pilone. Un esperto dell’ufficio intercantonale competente nel campo delle funivie di medie dimensioni, come questa, è al lavoro. L’ufficio è il medesimo che aveva collaudato l’impianto, che, poi, aveva funzionato regolarmente per due settimane, fino a mercoledì 6 maggio. Il 7 maggio la teleferica era stata fermata perché sulla vetta erano in programma altri lavori. L’incidente è avvenuto venerdì 8 maggio e nella stessa serata la Direzione della Ferrovia Monte Generoso ne aveva dato comunicazione alla stampa. La Polizia cantonale è stata coinvolta sin dall’inizio. Nei giorni scorsi la ditta costruttrice, un’azienda grigionese di lunga e provata esperienza, ha provveduto a trasferire sul posto il nuovo materiale necessario al ripristino della funivia che verrà montato, a partire da oggi, con l’aiuto dell’elicottero. Seguirà un nuovo collaudo. “La Regione” nell’edizione di mercoledì 20 maggio, ha ipotizzato, fra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, la manomissione dello strallo da parte di ignoti, che ha determinato la perdita d’equilibrio del pilone.