Sì. Il Municipio della Città ha detto sì alla creazione di un’impresa sociale per Mendrisio. E lo ha fatto approvando la mozione che il consigliere comunale Mario Ferrari (Insieme a Sinistra) aveva presentato nel novembre del 2012.
• Cosa chiedeva la mozione?
La mozione di Ferrari era volta a perfezionare esperienze per certi versi già praticate da molti comuni con l’assunzione di disoccupati e di persone in assistenza, facendo compiere a quelle esperienze un salto significativo con la costituzione di un’impresa sociale vera e propria che potrà anche rispondere a esigenze comunali. Impresa sociale che – secondo il consigliere – avrebbe potuto espletare lavori di manutenzione e d’altro tipo integrati nei compiti delle squadre comunali, gestione in proprio di servizi e nel servizio alle persone con accompagnamenti semplici (la spesa, sistemazione di appartamenti, ecc.). Lo scopo è quello di riabilitare e integrare le persone, quando è possibile, nel mercato primario del lavoro, o garantire una possibilità costante di lavoro, quando la reintegrazione appare complessa e non possibile. Al Comune – specificava Ferrari – non si chiede necessariamente la realizzazione in proprio dell’impresa sociale, ma di stimolarne la sua nascita attarverso l’azione del Dicastero competente e i necessari contatti con il Dipartimento della sanità e socialità ed il Dipartimento delle finanze. “La gestione diretta – si leggeva nel testo della mozione – potrà essere data ad un’associazione, ad una cooperativa, ad una fondazione già esistenti o a una realtà da creare ex novo”.
• L’ok e i suggerimenti
della Commissione ad hoc
La mozione era poi stata demandata ad una Commissione costituita ad hoc. La stessa si è riunita 8 volte durante le quali sono stati sentiti diversi ospiti. La stessa Commissione ha esaminato due realtà esistenti in Ticino nel campo dell’impresa sociale: i Servizi di organizzazione del tempo libero e del lavoro della Città di Lugano (Sotell) e lo Sportello lavoro giovani di Chiasso. In conclusione, la Commissione ad hoc concorda con il contenuto della mozione, pur non chiedendo al Municipio di realizzare un’impresa sociale, ma piuttosto di coadiuvare eventuali associazioni o enti interessati ad assumere un tale compito. Nel contempo, la Commissione chiede che la Città sia attenta e attiva nell’integrazione sociale e professionale delle persone in assistenza, collaborando con le associazioni già attive in questo ambito (ad esempio Sotell), proponga un progetto comune in sede di coordinamento dei Dicasteri sociali del Mendrisiotto e potenzi i programmi di inserimento professionale.
• La politica della Città punta sull’integrazione
Il progetto aggregativo dell’Alto Mendrisiotto – si legge nel preavviso dell’Esecutivo – ha fortemente voluto l’estensione della rete sociale a tutti i quartieri. Nella sua volontà di attuare lo sviluppo sostenibile, la Città intende essere attenta ai bisogni della popolazione e sostenere l’integrazione sociale. In questo senso, è stata estesa a tutto il territorio la rete dei servizi a carattere sociale. Le aggregazioni hanno consentito di ridurre il numero di cariche pubbliche liberando forze disponibili per la società civile (associazioni sportive, culturali, di volontariato, ecc.). Si punta quindi all’integrazione delle classi sociali più emarginate, delle diverse culture fra loro, e di una generazione con l’altra.
• Il preavviso favorevole del Municipio
Il Municipio approva i contenuti del rapporto commissionale e “sposa” gli stimoli venuti dalla mozione-Ferrari. “Si intravvedono le seguenti possibilità di collaborazione fra la Città ed una futura impresa sociale: istruzione, educazione e formazione; tutela dell’ambiente e dell’ecosistema; valorizzazione del patrimonio culturale; turismo sociale; formazione universitaria e post-universitaria; ricerca ed erogazione di servizi culturali; servizi strumentali alle imprese sociali; assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria”. La parola finale passa ora al Consiglio comunale.