Arzo, voci e storie

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era, in piazza ad Arzo, la quindicesima edizione del Festival internazionale di narrazione che si è aperta mercoledì scorso e si concluderà domenica 31 agosto. E lo fa in grande stile, ospitando due figure illustri del teatro. Giorgio Felicetti, alle 18, presenterà FissòArmonikòs, nuovissima produzione che, ripercorrendo la quasi vera storia della fisarmonica, restituisce al pubblico un grande affresco storico, epico, scientifico, ma anche commovente ed esilarante, tra narrazione civile e cabaret. Dai pellegrinaggi religiosi dell’800, ai piccoli laboratori artigiani, dai campi dei contadini ai flussi migratori del ‘900, dal fronte della Seconda Guerra Mondiale alla vitalità delle balere degli anni Cinquanta. Accanto a Felicetti giostreranno l’attrice e cantante Valentina Bonafoni e la Piccola Orchestra Armonikòs, gruppo musicale di questa edizione del Festival.

Alle 21.30 sarà in scena Saverio La Ruina con il primo dei due lavori che faranno assaporare al pubblico di Arzo la bravura di una voce importante del teatro contemporaneo d’oltre confine. Italianesi ripercorre il dramma di un migliaio di figli di italiani internati in Albania, rei di essere nemici del regime salito al potere alla fine della seconda guerra mondiale. Nei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati a essere italiani in Albania e albanesi in Italia.
La seconda proposta di Saverio La Ruina proietta gli spettatori nella tematica che funge da filo conduttore del Festival, ovvero raccontare le donne per imparare a resistere. Tanti artisti che si alterneranno sui palchi allestiti nei luoghi più suggestivi del paese della Montagna riportano alla memoria pregiudizi, soprusi, violenze e ingiustizie subite dalle donne. È il caso, appunto, di Dissonorata. Un delitto d’onore in calabria in programma domani alle 20 nella corte dell’Aglio. Un fil rouge seguito anche da Nunzia Antonino che narra la storia di Eleonora de Fonseca Pimentel in Lénor (sabato alle 22) e da Angela de Gaetano, autrice di Bocche di Dama (sabato alle 20.30 e domenica alle 18.30). Tra le voci nuove del Festival, anche quelle di Debora Di Gilio e Tiziana Valentini che accendono i riflettori sul fenomeno migratorio degli anni Cinquanta con AngiOlina NerOliva (in italiano e francese, sabato alle 18 e domenica alle 18.30). Dal Canada arriva Stéphanie Bénéteau, narratrice di vocazione, che recupera storie della tradizione orale e letteraria ma le rielabora drammaturgicamente (sabato alle 20 e domenica alle 18.30)
Roberto Anglisani riporta ad Arzo uno spettacolo capace di catturare l’attenzione degli adolescenti: il suo Giovanni Livigno, ballata per piccione solista, è racconto di formazione, iniziazione e ispirazione (domenica alle 11). In questo solco si inserisce lo Scarpagnante, del già citato Giorgio Felicetti, liberamente tratto dal romanzo “Saltatempo” di Stefano Benni (sabato alle 16.15).
Il Festival non dimentica, in questa quindicesima attenzione, il pubblico più affezionato, quello dei bambini. Sono fiabe molte delle storie dedicate ai più piccoli, raccontate da Francesca Luciani, Simona Gambaro, Ombretta Zaglio, Silvia Nanni, Monica Morini, Andrea Lugli e Liliana Letterese, Abderrhaim El Hadiri e i Confabula.
Un capitolo di sicuro interesse è quello che riguarda “l’avventura” intrapresa da Mario Perrotta che sarà presente con la prova aperta della versione tedesca e francese del suo monologo Un bès. Antonio Ligabue (domani, alle 11, al Teatro Centro Sociale Casvegno di Mendrisio), primo movimento di un ampio progetto del quale il Festival è coproduttore e partner per la Svizzera.
Uno degli spazi storici della rassegna arzese è rappresentato dalla Corte dei miracoli che, fin dalla prima edizione, è un luogo della memoria e del racconto spontaneo. Nel programma 2014 tornano ricordi, fiabe, progetti e storie vere, con un’attenzione particolare al mondo tutto al femminile delle badanti che vivono e lavorano in Ticino; testimonianze raccolte da Silvia Dragoi, trascritte da Sara Rossi e interpretate da Ioana Butu, attrice di origine rumena.
Domani pomeriggio non mancherà un incontro interdisciplinare dedicato al progetto “fiaba”. Domenica, spazio a un singolare progetto che coinvolge grandi e piccoli: A ritrovar le storie… con Annamaria Gozzi e Monica Morini.
In questa edizione dedicata alla donna, infine, un invito speciale è stato rivolto all’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino di Melano. Alcune rappresentanti dell’ARDDT saranno presenti con progetti e visioni di ieri, oggi e domani dalle 14 alle 18 sabato e domenica.

Tutte le informazioni su luoghi, date, orari e prezzi si trovano sul sito internet www.festivaldinarrazione.ch