Rosetta Leins, nata a Bellinzona nel 1905 e scomparsa ad Ascona nel 1966, è stata a lungo considerata una delle migliori pittrici svizzere. La Pinacoteca Giovanni Züst di Rancate le dedica una mostra intitolata Vita e opere di una pittrice anticonformista 1905-1966 curata da Simona Ostinelli con il coordinamento scientifico e organizzativo di Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla.
Nel corso della sua vita, Rosetta Leins ha avuto molti riconoscimenti, ma oggi risulta quasi completamente dimenticata. Il suo nome resiste perlopiù solo nella memoria di coloro che l’hanno conosciuta e nelle case di alcuni consapevoli collezionisti.
Dopo una formazione da autodidatta e alcuni viaggi di studio a Parigi e in Toscana, si trasferisce ad Ascona, dove diventa allieva di Otto Lüssi e frequenta il milieu artistico locale, legandosi in particolare a Robert Schürch e Remo Rossi. Il suo esordio espositivo avviene nella Svizzera tedesca, a Zurigo e Basilea, ma sarà molto attiva anche in Ticino, dove nel corso degli anni parteciperà a numerose rassegne.
Il suo nome è legato alla decorazione della Sala dei matrimoni di Palazzo Civico a Lugano. Di questa grande opera, con cui Rosetta Leins viene oggi identificata, è ricorso nel 2013 il settantesimo anniversario. Dedicata alla famiglia e al lavoro, si iscrive sia nella tradizione della pittura murale svizzera degli anni Trenta, sia in quella di stampo novecentista italiano, come anche un’altra sua importante commissione pubblica, l’affresco del Palazzo del Governo a Bellinzona.
L’esposizione allestita negli spazi della Pinacoteca Züst mette in luce le tappe più importanti del suo percorso, individuando, al contempo, le principali commissioni pubbliche.
In mostra, oltre al ciclo dei bozzetti della Sala dei matrimoni, riuniti per la prima volta e restaurati per l’occasione, si ammirano alcuni dei soggetti più frequentati, quali paesaggi ticinesi, ritratti, nature morte e composizioni sacre. Queste opere consentono di ricostruire il percorso artistico di Rosetta Leins che, dopo un esordio realista, entrerà in sintonia con il modello novecentista, per avvicinarsi, alla metà degli anni Cinquanta, a una pittura con accenti neocubisti.
Rosetta Leins è stata anche fra le interpreti più felici del paesaggio ticinese, e in particolare dei territori ispirati al retroterra di Ascona, con incursioni nel Luganese e nel Mendrisiotto. La mostra tratteggia il ritratto di un’artista molto legata alla sua terra, che osserva il cambio delle stagioni e si sorprende davanti alle cose umili: i covoni, il muretto a secco, i casolari, le placide colline.
Un altro genere al quale si è dedicata con frequenza è la natura morta, che fra gli anni Trenta e Quaranta è oggetto di rivalutazione.
La mostra si potrà visitare dall’11maggio al 17 agosto da martedì a domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 (luglio e agosto: 14-18).