Petra Weiss, esposizione e premio

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Petra Weiss riceverà il 15 maggio a Siena il premio alla carriera, conferitole dall’Associazione “Arte dei vasai della nobile contrada del Nicchio”. Giunto alla settima edizione, il premio è stato istituito in questo caratteristico rione di Siena per valorizzare gli artisti impegnati a tramandare – attualizzandola con l’estro personale e la ricerca – una forma di artigianato artistico fra le più antiche dell’umanità.  Petra Weiss ha iniziato a presentare il proprio lavoro nel 1970, dopo la formazione professionale, interessando via via espositori e musei in Europa ma pure in Cina, negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone.

La contrada senese dedica  alla ceramista e scultrice di Tremona anche una mostra personale, “Terramar, le strade senza confini di Petra Weiss”. L’artista è pure stata invitata a spiegare durante un intervento pubblico due aspetti recenti del suo lungo impegno, il progetto “Il viaggio dell’alfabeto” e l’utilizzazione dell’argilla di Riva San Vitale. Di grande interesse anche  la mostra-omaggio a Carlo Zauli, scultore di Faenza e la Rassegna internazionale di ceramica contemporanea, con un’ottantina di artisti, intitolata “La ciotola come metafora”, collegata al tema dell’Expo di Milano che presta attenzione, come noto, alla nutrizione del Pianeta. La ciotola fu infatti il primo contenitore di cibo per l’uomo. Le tre mostre resteranno aperte fino al 24 maggio.

Oggi, venerdì 20 marzo s’inaugura a Chiasso l’esposizione di ceramiche di Petra Weiss. La ceramista di Tremona, nel mondo colorato del negozio Soraya in Via Livio 1, propone opere preparate con le “terre del sud”, le argille estratte a Riva San Vitale, a Faenza, a San Sepolcro e a Deruta.
Rispetto alle altre argille che Petra Weiss ha lavorato in passato, queste cuociono a temperature più basse e vengono colorate dall’artista con tecniche adeguate. Di particolare interesse, per il contesto regionale, le argille di Riva che Petra Weiss ha potuto apprezzare grazie a Marino Mantegazza. Prima che chiudesse la fornace in cui furono cotti per decenni coppi, tegole e pianelle, Mantegazza nel 2008-2009 insegnò alla ceramista i segreti del mestiere. Oggi a Riva è ben difficile trovare l’argilla perché sopra la terra è arrivato il cemento armato; così le sculture di Petra Weiss sono le prime, e forse le ultime, ad esser state create con quel materiale, nel frattempo dipinto con pigmenti utilizzando il pennello, altra tecnica recentemente “scoperta” dalla ceramista. Le opere si potranno vedere oggi dalle 17 alle 21 e sabato 21 marzo dalle 9 alle 17: una sorta di danza dei colori in un’atmosfera ideale, quella del negozio di Chiasso, in sintonia espressiva con il mondo dei tappeti persiani e dei lavori fatti a mano provenienti da India, Tailandia e Cambogia.
Quella di oggi e domani è la prima mostra di Weiss dopo la partecipazione alla Biennale internazionale della ceramica che si è tenuta in autunno a Saint-Cergue, sopra Nyon, dove si sono confrontati una trentina di artisti.  In maggio le verrà conferito a Faenza il Premio alla carriera (vedi qui sopra). In estate, il 23 agosto, sarà inaugurata un’esposizione nella galleria della sorella Irene a Tremona, con opere esposte nella galleria e nel giardino.