Trasparenti, matematica, tradizione e arte

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Due classi di seconda della Scuola Media di Mendrisio hanno vissuto un’esperienza davvero unica: un percorso didattico che ha saputo intrecciare matematica, educazione visiva, educazione alla cittadinanza e nuove tecnologie, dando vita a un progetto creativo pensato per avvicinare i giovani alle tradizioni delle Settimana Santa della Città.

Al centro del progetto vi sono i lampioni delle Processioni Storiche, un patrimonio culturale di straordinario valore iscritto, dal 2019, nella lista rappresentativa dei beni immateriali dell’UNESCO. Al di là del riconoscimento, per la Città di Mendrisio, essi rappresentano un tesoro identitario che va difeso, valorizzato e portato avanti con entusiasmo.
In classe, i ragazzi hanno approfondito la storia e il valore simbolico dei lampioni artistici, protagonisti della Processione del Venerdì Santo. Questi oggetti carichi di significato erano fisicamente presenti tra i banchi, permettendo agli allievi di osservarli da vicino e apprezzarne i dettagli. Da questa vicinanza è nato uno sguardo nuovo: quello della matematica.
Hanno studiato i prismi, le loro caratteristiche, le superfici e i volumi, dando così il via a una sfida creativa. Armati di carta, penne e software di geometria dinamica, gli allievi hanno iniziato a progettare i propri prismi, ispirandosi ai lampioni ma lasciando comunque spazio alla fantasia. Ogni progetto è diventato un pezzo unico, con forme e dimensioni diverse, frutto dell’ingegno e della personalità di ciascun allievo.
Grazie alla collaborazione con il Laboratorio di Artigianato Digitale (LAD) di Mendrisio, sotto la competente guida di Manuel e Mattia, i progetti sono diventati realtà. Gli allievi hanno imparato a usare software professionali per progettare e produrre i prismi, trasformando le loro idee in oggetti tangibili: delle piccole lanterne.
E poi è arrivata la fase più artistica: con l’aiuto delle docenti di educazione visiva, i prismi sono stati decorati con motivi modulari che richiamano quelli dei lampioni storici.
Il progetto si conclude con una serata dedicata ai genitori, nel corso della quale gli alunni possono raccontare il percorso e mostrare le loro lanterne finite che custodiranno come ricordo di questa esperienza.
Questa sperimentazione ha permesso ai ragazzi di imparare facendo, di scoprire in prima persona cosa significhi ideare, progettare e realizzare qualcosa di concreto. In un mondo che cambia in continuazione, custodire le nostre radici è un atto di coraggio e responsabilità. E progetti come questo dimostrano che trasmettere una tradizione non significa modificarla, ma darle vita ogni anno e farla brillare attraverso gli occhi delle nuove generazioni.