Il Mulino di Maroggia è stato fra i tre finalisti del Premio Möbius Lugano assegnato lo scorso sabato 5 ottobre all’Università della Svizzera italiana.
Si tratta di uno dei riconoscimenti più prestigiosi nel settore digitale, volto a promuovere progetti che combinano tecnologia e sostenibilità. Quest’anno è andato all’azienda di Manno Jaipur Robotics per la gestione intelligente dei rifiuti con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale (IA) grazie a un progetto gratificato con con la consegna del Grand Prix Möbius Suisse che mira a ridurre le perdite economiche generate da materiali ingombranti o pericolosi che possono persino interrompere il funzionamento degli impianti.
La rinascita dopo l’incendio del 2020
Incendiato nel novembre del 2020, il Mulino di Maroggia è letteralmente rinato dalle sue ceneri tornando con vigore e imprenditorialità sul mercato. La giuria ha ritenuto meritevole di interesse la messa in atto, dopo lo spaventoso rogo che aveva compromesso l’attività, di una riduzione delle emissioni di CO2 attraverso un processo di digitalizzazione della produzione. Nato nel 1887, il Mulino di Maroggia con il recente progetto ha modernizzato i processi produttivi per ottimizzare l’efficienza e rispondere alle esigenze moderne del mercato. “Le tecnologie avanzate permettono di mantenere viva l’arte molitoria, assicurando al contempo qualità e trasparenza – è stato spiegato dai promotori dell’iniziativa – per rispondere alle sfide del futuro senza dimenticare le nostre radici”.
L’auditorium dell’Università della Svizzera Italiana a Lugano ha ospitato per tre giorni la 28.esima edizione della manifestazione, che ha richiamato la partecipazione di esperti e giovani talenti.
Il tema centrale del Premio Möbius 2024, intitolato “SCELTE”, ha esplorato sei ambiti fondamentali in cui l’intelligenza artificiale sta apportando cambiamenti significativi al nostro universo: Salute, Clima, Educazione, Lavoro, Turismo ed Economia. Alessio Petralli (nella foto), direttore della Fondazione Möbius, ha motivato così la tematica di quest’anno: “abbiamo scelto di riflettere sull’intelligenza artificiale in relazione a sei momenti verticali”. In finale, oltre a Jaipur Robotics di Manno e al Mulino di Maroggia, è giunta anche la startup I’m Back, che trasforma vecchie fotocamere analogiche in digitali mantenendo il fascino vintage.
Fra gli altri riconoscimenti assegnati, il Grand Prix Möbius editoria mutante per esperienze immersive di turismo e cultura andato a e-Archeo di CNR/ALES. Mentre Barbara Caputo, docente del Politecnico di Torino ha vinto la terza edizione del Grand Prix Möbius per l’intelligenza artificiale al servizio della società.