Posa e rimozione dei dadi dalla piazza. L’esercizio costa caro e parecchi cittadini di Riva San Vitale che si pongono domande dal 19 agosto a questa parte, da quando cioè è iniziato il cantiere nel centro del paese di lago. Che senso ha? E allora cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
Appena 8 anni fa, nel 2016, il Comune aveva speso 1 milione di franchi per la riqualifica della Piazza Grande e dell’area ad essa connessa con un progetto firmato dallo Studio d’Urbanistica Planidea SA di Canobbio. La Piazza aveva cambiato volto con un rivestimento stradale in pietra naturale (dadi sampietrini o gneis) e l’introduzione della limitazione della velocità a 30 km/h. Il progetto – era stato spiegato – mirava a ridurre la velocità dei transiti (massimo 30 km/h) e favorire gli incontri in un contesto di abbellimento che avrebbe permesso di raggiungere entrambi gli scopi. E così è stato. La nuova piazza è stata inaugurata nell’ottobre del 2016 e l’anno successivo il progetto si era aggiudicato la Distinzione 2017 del concorso Flâneur d’Or attraverso il quale Mobilità Pedonale Svizzera (con il sostegno dell’Ufficio federale) premia Comuni e Cantoni che creano strutture pedonali esemplari, garantendo sicurezza e incoraggiando gli incontri sul percorso. Nello stesso anno il borgo si è visto conferire un diploma al merito da parte dell’Associazione borghi più belli della Svizzera. E arriviamo al 2021 quando 320 cittadini rivensi consegnano una petizione al Municipio. In sostanza rivogliono la “vecchia piazza” senza selciato e con meno rumore. Ad oggi e fino al 7 settembre siamo nel pieno del cantiere di regia cantonale per la rimozione dei 5 selciati di dadi che delineano la Piazza Grande. “Stiamo assistendo ad una comica stradale con la rimozione di tratti pregiati in granito posati alcuni anni fa; – ci dice l’imprenditore locale Mirko Puricelli – vorrei esprimere il mio disappunto sul come si possano sprecare tanti soldi dei contribuenti del Comune”. Fra le ruspe, sul cantiere, alcuni cittadini della Piazza mostrano nervosismo rispetto alla situazione e ci fanno notare quanti soldi abbiano versato nel 2016/2017 come contributi di miglioria. “La mia famiglia aveva versato oltre 4mila franchi” specifica un cittadino.
Cosa possiamo dire agli abitanti di Riva su questa situazione?, chiediamo al sindaco Antonio Guidali. “Prima di tutto, dico che per questi lavori non verranno prelevati contributi di miglioria. La regia del cantiere è cantonale e quest’intervento è stato pianificato dal Dipartimento del territorio per due ragioni principali: rimuovendo le bande di dadi di pietra, da un lato viene tolta la causa del rumore e dall’altro si rimedia a un problema di sicurezza nella misura in cui, col passare degli anni, i cubetti non rientrano più nei parametri per quanto riguarda la necessaria aderenza, soprattutto rispetto alle ruote degli scooter, le moto e i motorini”.
L’intervento consiste “nella rimozione dei selciati in via dell’Indipendenza, in Piazza Grande e in via Settala e nell’adattamento della carreggiata in Piazza del Ponte; il cantiere dovrebbe concludersi entro i tempi prestabiliti ovvero il 7 settembre” spiegano al Centro di Manutenzione Stradale di Mendrisio sottolineando che si tratta di strade cantonali. Vengono tolti i dadi, si procede con lo strato portante e poi si rifà il tappeto fonoassorbente uguale al resto della Piazza. L’investimento sarà pagato dal Cantone con una quota parte a carico del Comune.
La scelta operata a Riva San Vitale si inserisce nella lotta all’inquinamento fonico maturata negli ultimi anni dal Dipartimento del territorio con un primo credito di 50 milioni di franchi stanziato nel 2019 e un secondo credito pure di 50 milioni franchi concesso nel 2022 sempre per il risanamento fonico stradale in tutto il Cantone. Da Berna nel 2022 sono giunti al Ticino 9 milioni in più per questa lotta all’inquinamento fonico delle strade. Una campagna anti-rumore che è di certo una priorità per le autorità cantonali e federali e che viene applicata anche in altre località ticinesi. “Il Cantone spinge in questa direzione – conclude il sindaco (che all’epoca del progetto di riqualifica della Piazza Grande non era ancora in carica) – del resto bisogna dire che pur con questo intervento considerato di manutenzione, non vengono meno gli obiettivi di riduzione della velocità a 30 km/h introdotti nel 2016 e rimediamo al problema della sicurezza. I dadi di pietra non rientravano già più nei parametri richiesti. Un altro dato di fatto è un certo aumento del valore delle proprietà affacciate sulla Piazza, una volta che viene tolto il rumore dei transiti sui selciati in pietra”. Rimane una domanda che sorge spontanea: se da oltre 5 anni, le autorità cantonali puntano in modo così deciso alla lotta contro il rumore sulle strade, come mai hanno permesso che il progetto di riqualifica nel “cuore” di Riva San Vitale venisse realizzato con le bande stradali di dadi?