Chiasso, e i Comuni in cui l’AGE SA si occupa della gestione delle infrastrutture dell’acqua – Balerna, Vacallo e Morbio Inferiore – stanno cercando la soluzione giuridica migliore per assicurare il futuro degli acquedotti.
Se ne sta occupando un gruppo di lavoro formato da tecnici, rappresentanti dei Municipi, del Cantone, dell’Acquedotto regionale e di IQ Center, la società di consulenza che già affianca alcune città, inclusa Chiasso, nell’ambito della pubblica amministrazione.
I serbatoi dei 4 Comuni, una dozzina, sono in gran parte vetusti e si trovano in posizioni – di solito nei centri – che non corrispondono più allo sviluppo urbano che abbiamo conosciuto negli ultimi decenni. Il baricentro si è spostato, spiega a l’Informatore l’ing. Michele Tadè, vice direttore dell’AGE SA e capo esercizio acqua e gas.
Sul tavolo del gruppo di lavoro c’è un’indagine approfondita realizzata da specialisti, cui si era rivolta l’AGE. La perizia indica che l’attuale sistema di 4 acquedotti indipendenti e chiusi non è più funzionale. Ci sono reti, e dunque utenze, che hanno acqua in eccesso, altri che ne hanno poca; in alcune zone la pressione è scarsa; i confini giurisdizionali di solito sono un ostacolo, frenano i possibili collegamenti. E presto tutti dovranno confrontarsi con la dismissione, com’è già scritto nero su bianco sui Piani del Cantone, di due fonti importanti, il Pozzo Pra Tiro di Chiasso-Balerna e il Pozzo Pra Grande a Vacallo.
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