Una piazza poco chiara

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Il lavoro di fresatura del manto nero di catrame sulla parte della piazza ottenuta dopo la demolizione di Piazza del Ponte, giovedì 11 luglio scorso. Al centro dell’immagine Via Nobili Torriani che diventerà l’unico accesso alla piazza e ai posteggi.

(red.) Hanno fresato il nero dell’asfalto, appena posato, finché la pavimentazione della nuova piazza è diventata più chiara, dando luogo a un contrasto cromatico con l’asfalto scuro della parte “vecchia”.
Il lavoro delle frese e dei grossi aspiratori, condotto dagli operai di una ditta della Svizzera interna verso la fine della scorsa settimana, è iscritto nel regime di provvisorietà dello slargo ottenuto demolendo l’ex Jelmoli. Ma a diversi residenti sembra ben più definitivo, controverso, e niente affatto chiaro, l’assetto della circolazione stradale, secondo il progetto pubblicato all’UTC dall’11 giugno al 10 luglio scorsi. Chi vorrà posteggiare su uno degli 8 stalli disegnati in piazza sotto il monumento a Luigi Lavizzari dovrà scendere da Via Nobili Torriani, passando da Via Andreoni o da Via Municipio e Via Croci. Infatti l’attuale accesso da Via Lavizzari sarà riservato all’uscita dei veicoli (in entrata soltanto per manovre assistite e in casi eccezionali). Insomma, in piazza del Ponte, con la macchina, con i furgoni e con le moto si potrà entrare solo da sopra.
Ma il Municipio dovrà vedersela con l’opposizione presentata da una quindicina di residenti, tra questi il Consiglio parrocchiale. Il progetto, si legge nel testo, “presenta gravi lacune e contraddizioni, giungendo a risultati inattendibli”, mentre “la sicurezza dell’utenza, soprattutto i pedoni e le biciclette verrebbe gravemente messa a rischio in caso di realizzazione del progetto.”

Progetto che è stato concepito dalla Polizia cittadina, mediante una perizia, “e non da un ingegnere del traffico, in spregio alle norme e alle direttive vigenti”.
Il futuro assetto “obbliga l’utenza a inutili circonvallazioni che si riverserebbero poi su strade secondarie estremamentre strette e non concepite per sopportare un maggior carico di transito rispetto a quello attuale, in particolare Via Nobili Torriani (larghezza minima 2,67 m) e Via Andreoni”, dietro alla Filanda. Consultando le norme in vigore nell’ambito delle misure delle strade, i ricorrenti sostengono che Via N. Torriani dovrebbe avere una larghezza di 3,20 metri, (auto + pedone) ben superiore agli attuali 2,67 metri. Oltretutto il progetto prevede che le biciclette possano risalire la via, incrociando percò le auto che scendono, “creando una zona di pericolo”.
L’aumento del traffico su queste vie, chiusa la piazza da sotto, sarà “inevitabile”; a farne le spese, in termini di sicurezza, saranno i pedoni. Che passano numerosi, sia nella prima via, sia in Via Andreoni. in particolare gli allievi della linea Pedibus che si snoda da Via Generoso, allacciandosi a Via Andreoni. La perizia allestita dai servizi tcnici della Polizia “non ossequia le norme in materia” di limitazione della velocità. Pertanto i risultati che il Municipio vuole raggiungere con il progetto, creando una zona d’incontro e maggiore sicurezza per i pedoni, non verranno raggiunti; si otterrà invece “l’esatto contrario”. Meglio sarebbe chiudere al traffico Via Nobili Torriani, come più volte è stato richiesto dai residenti e lasciare i due accessi, entrata e uscita, su Via Lavizzari.